SportRincari tariffe a Cava de' Tirreni, associazioni inascoltate: «Comune ci tuteli e ci dia quello che è nostro di diritto»

Cava de' Tirreni, associazionismo, conferenza stampa, tariffe

Rincari tariffe a Cava de' Tirreni, associazioni inascoltate: «Comune ci tuteli e ci dia quello che è nostro di diritto»

Il motivo dei tavoli è legato al fatto che le società dilettantistiche non possono permettersi di pagare 27 euro l'ora, costo, peraltro, ingiustificato dai servizi offerti

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), lunedì 8 novembre 2021 09:39:39

A Cava de' Tirreni si arena il confronto tra l’amministrazione comunale e le associazioni sportive. Sabato 6 novembre, presso i locali del Forum dei Giovani di Cava de' Tirreni, l'Associazione Cavesi Unite ha tenuto una conferenza stampa per informare tutti i propri associati e la cittadinanza cavese sull'evoluzione dei tavoli d'incontro tenutisi presso il Palazzo di Città nei giorni scorsi.

Il motivo dei tavoli è legato al fatto che le società dilettantistiche non possono permettersi di pagare 27 euro l'ora, costo, peraltro, ingiustificato dai servizi offerti. Nonostante le rassicurazioni dell'amministrazione comunale, l'associazionismo cavese ha incassato brutte notizie: «Siamo ad un punto morto con le trattative per la riduzione delle tariffe delle palestre - spiega Emilio Maddalo, già presidente del Cava Basket - Il 21 settembre c’era stato garantito che le tariffe sarebbero state riviste, un mese dopo (il 28 ottobre) ci dicono che le spese per gli impianti sportivi richiedono necessariamente che le associazioni paghino questi costi».

Le associazioni stimano un monte costo annuo di circa 30mila euro per la gestione di una singola struttura sportiva. Ma da Palazzo di Città le cifre arrivano fino a 400mila euro.

«Il problema - aggiunge Maddalo – è che ad incidere su tutto è la gestione delle stadio comunale "Lamberti". Ma è impensabile caricare quei costi anche sulle associazioni sportive che non lo utilizzano. Siamo pronti a fare battaglia in maniera civile e legale. Vi garantisco - prosegue Maddalo - che affronteremo qualsiasi battaglia finché non avremo quello che è nostro diritto. Non si tratta di una battaglia politica o semplicemente sportiva, ma di una battaglia sociale. A noi ci interessa che l'amministrazione ci tuteli e che ci dia quello che è un nostro diritto».

Da qui l’ultimatum al sindaco Vincenzo Servalli: una settimana per venire incontro alle richieste delle realtà sportive, altrimenti la protesta si farà ancora più insistente e non si limiterà alla manifestazione in piazza Abbro.

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