Tu sei qui: PoliticaTributi acqua e Ici, cittadini in rivolta
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 12 novembre 2001 00:00:00
Sono diecimila le cartelle esattoriali che il Comune di Cava de' Tirreni sta provvedendo a notificare ai cittadini. I quattro nuovi messi comunali devono recapitare 3000 avvisi di liquidazione Ici per gli anni '97 e '98, verbalizzare ben 2500 messe in mora per canoni acquedotto e fognatura dal '96 al '99, altri 500 avvisi di accertamento per evasori totali e parziali della tassa sui rifiuti solidi urbani e 4000 messe in mora per la Tarsu per il '99. Una valanga di richieste di pagamento ed un'altrettanta valanga di proteste per una procedura definita da tutti «cervellotica e caotica».
Le polemiche
Protesta, infatti, chi ha i conti in regola e per dimostrarlo deve ritornare a fare file davanti agli sportelli, bollette alla mano. «Sono anni che veniamo tartassati da verifiche a tappeto allo scopo di stanare gli evasori - dice Elisabetta Rotondo - Non capisco perché dobbiamo essere sottoposti ad uno stato d'ansia e di apprensione anche noi cittadini onesti, che paghiamo le tasse. A me sembra una palese dimostrazione di inefficienza». Protesta anche chi si ritrova alle prese con «cartelle impazzite», inviate due volte dal Comune, sia tramite i messi comunali sia dagli operatori dell'Alfa Recupero Crediti, la società alla quale sono state affidate oltre 2000 pratiche per il recupero di canoni idrici, per i quali né avvisi bonari, né messe in mora erano riusciti a sortire effetti positivi. Con un'aggravante per questi ultimi che, nonostante l'impegno temporaneo dei quattro messi, costati all'amministrazione oltre 40 milioni di lire, non si potrà regolarizzare la propria posizione direttamente all'Ufficio Tributi, risparmiando così le spese accessorie relative all'aggravio per il recupero, ma si potrà farlo esclusivamente pagando attraverso le mani degli operatori dell'Alfa. «Non è possibile che debba perdere tutto questo tempo - dichiara Michele Capuano, architetto - prima per dover andare a verificare se la richiesta pervenutami dall'Alfa e successivamente anche dal Comune è per la stessa cosa, poi per recarmi agli uffici comunali per fare gli opportuni riscontri. È una procedura inaccettabile». Protesta anche chi ha già subito una verifica e purtroppo non riesce a ritrovare le ricevute di pagamento già esibite, quando, qualche anno fa, furono chiamati a controllo dall'Ufficio Acquedotto. «Ho perso un'intera mattinata - dichiara Antonella Parisi - facendo una fila interminabile per dimostrare che mia suocera aveva regolarmente pagato. Addirittura furono fotocopiate le ricevute. Ora hanno mandato un nuovo avviso tramite l'Alfa e non ritrovo più le bollette. Possibile che debba ripagare oltre un milione di lire per il pressappochismo di chi non ha svolto bene il suo lavoro? Se non ci fosse stata questa nuova indagine non avrei dovuto pormi il problema di ritrovare bollette vecchie di anni».
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