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Tu sei qui: PoliticaRifiuti dalla Tunisia a Persano, finalmente ascoltati i Sindaci
Scritto da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 5 marzo 2022 08:52:05
Ultimo aggiornamento sabato 5 marzo 2022 08:52:05
Si è tenuta ieri mattina la seduta della Commissione Trasparenza e Controllo della Regione convocata dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia Nunzio Carpentieri per approfondire la delicata vicenda del rientro in Italia del carico di 213 container di rifiuti stoccati e sequestrati nel porto tunisino di Susa. Carico che, come ormai è noto, è arrivato al porto di Salerno e sarà trasportato e stoccato nel sito di Persano, nel territorio del Comune di Serre.
Qui, come disposto dalla Regione, saranno eseguite le operazioni di caratterizzazione su un campione di 33 container, prima del trasferimento definitivo per lo smaltimento finale.
Alla seduta hanno partecipato, chiamati in audizione, il Vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, il Presidente della Provincia di Salerno, i sindaci dei Comuni di Serre, Battipaglia, Eboli, Campagna e Altavilla Silentina e i funzionari regionali della struttura che si occupa di ambiente e rifiuti. Presenti anche il capogruppo di maggioranza del Comune di Altavilla e il Presidente della Comunità montana degli Alburni.
Il dato più significativo - spiega il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Nunzio Carpentieri - è certamente la possibilità che in Commissione ho offerto ai Sindaci di interloquire con la Regione. Una possibilità finora totalmente negata, dal momento che la Giunta regionale ha assunto ogni decisione in maniera unilaterale, senza assolutamente coinvolgere le Istituzioni e le comunità locali. L'audizione è stata dunque utile ad aprire un canale di dialogo e di confronto finora inesistente. Restano naturalmente aperte una serie di questioni importanti. Sono tanti i nodi critici che aspettano di essere sciolti e sui quali continuerò a mantenere alta la guardia e l'attenzione. Per quanto mi riguarda, continuo a ritenere profondamente ingiusto che a pagare il prezzo più alto debba ancora una volta essere un pezzo di territorio - quello di Serre e della Piana del Sele - che ha già ampiamente dato il proprio contributo in materia di rifiuti.
"Si tratta, in realtà, di rimpatriare per motivi giudiziari, rifiuti che sono stati raccolti nel Vallondi Diano da una società privata della Provincia di Salerno circa due anni or sono. - spiega Michele Strianese, Presidente della Provincia di Salerno - E questi rifiuti, prodotti dunque nella nostra provincia, tornano al Porto di Salerno perché partirono proprio da questo porto. Vanno stoccati e poi smaltiti, per una questione di territorialità, in Provincia di Salerno. Il rimpatrio è necessario, cosi come stabilito dal Ministero dell' Ambiente Tunisino e da quello Italiano, per motivi di carattere giudiziario. La Magistratura, tramite le Procure di Potenza e di Salerno ha seguito, infatti, tutte le fasi del rimpatrio e vigilerà sulle successive operazioni per il trasporto, lo stoccaggio, la caratterizzazione, lo smaltimento dei rifiuti contenuti nei container presso il sito di Persano. La mia ordinanza per lo stoccaggio temporaneo a Persano, sarà fatta sotto i dettami dell' Autorità Giudiziaria, dopo aver acquisito tutti i pareri favorevoli sulla idoneità del sito da parte delle autorità competenti come Arpac, Noe, Vigili del Fuoco, Asl. Il sito di Persano è quello dove sono depositate dal lontano 2008 le famose ecoballe che ora, grazie alla giunta del Presidente Vincenzo De Luca si stanno finalmente smaltendo. L' operazione di sgombero di circa 90.000 tonnellate di ecoballe terminerà entro 6 mesi, cosi come quella delle 6.000 tonnellate aggiuntive. Vuol dire che il sito di Persano sarà completamente svuotato entro 180 giorni. Allocare una quantità irrisoria (6.000 tonnellate) di rifiuti containerizzati in un' area già destinata da anni, non comporta impatto ambientale ed alcun danno alle aree interessate. Prenderemo ogni precauzione affinché' questo sacrificio chiesto alla Campania ed alla Provincia di Salerno, avvenga senza alcun danno all' ambiente, senza disagi alla popolazione e nel pieno rispetto dell' ecosistema, del paesaggio e delle comunità locali della Piana del Sele".
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