Tu sei qui: PoliticaErrore nel rimborso, Palumbo non ci sta
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 18 febbraio 2002 00:00:00
Un clic in più o un clic in meno e dai computer dell'Ufficio di Ragioneria del Comune parte un grossolano errore di omonimia: nella buca delle lettere il consigliere comunale con delega alla legge 219, Fortunato Palumbo (nella foto in alto), si vede recapitare un assegno di 31 milioni intestato alla moglie, Lucia Bisogno. Ma il mandato di pagamento, relativo alla concessione di un finanziamento comunale per le ristrutturazione post terremoto, non era destinato a lei. La beneficiaria è, infatti, una sua omonima, intestataria della pratica numero 540. A denunciare l'accaduto è lo stesso consigliere di Alleanza nazionale Fortunato Palumbo, preoccupato dai possibili risvolti dell'episodio: «È un errore fatto in buona fede. Ho ritenuto opportuno - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa - renderlo pubblico, per evitare che potessero nascere facili sospetti, data la mia delega alla legge 219».
La scoperta
L'errore, partito dai computer dell'Ufficio Ragioneria, sarebbe stato scoperto solo dopo l'arrivo della posta in casa Palumbo. Come ha raccontato il consigliere, martedì scorso la moglie, Lucia Bisogno, ha ricevuto per posta un mandato di pagamento numero 792 di 15.501,11 euro, pari a 31 milioni di lire. «Ci siamo subito accorti dell'errore - precisa Palumbo - non avendo alcun motivo di ricevere quel mandato, visto che sia io che mia moglie non siamo proprietari di case, né tanto meno abbiamo una pratica in corso per l'ottenimento dei finanziamenti previsti dalla legge 219, relativa ai finanziamenti dopo il terremoto dell'80».
Le indagini
Nella stessa giornata sono state avviate le prime indagini presso gli uffici comunali per accertare la causa dell'evidente sbaglio: «Il ragioniere capo Nobile Montefusco mi ha riferito che si tratta di un errore non particolarmente rilevante, ma in ogni caso possibile». Come? Secondo quanto spiegato dallo stesso Palumbo, i dipendenti dell'Ufficio Ragioneria si sarebbero limitati ad inserire il nominativo Lucia Bisogno e digitare invio. Sul monitor sarebbero apparsi i dati della moglie, anche lei Lucia Bisogno, e non quelli dell'effettiva beneficiaria: «La confusione può essere spiegata. Il nominativo di mia moglie figurerebbe in un elenco di beneficiari di pagamento, come membro della Commissione mandamentale che ha il compito di stilare la lista dell'elettorato attivo». Resta il mistero di come sia stato possibile confondere i nominativi e, soprattutto, la mancata verifica di altri dati personali prima di emettere il mandato. «L'episodio - ammette Palumbo - non può essere preso con leggerezza ed ho richiesto ulteriori accertamenti. Spero che il caso di mia moglie sia il primo e l'ultimo. Chi ci garantisce che altri avrebbero, invece, tranquillamente incassato i soldi?». Dopo le cartelle, in arrivo finanziamenti pazzi? Un errore materiale è la risposta di Montefusco: «Solo chi lavora può sbagliare».
I commenti
Le pratiche presentate relative alla 219 sono state circa 1400, oltre ad altrettanti varianti in corso d'opera, che hanno comportato l'apertura di sub-fascicoli, per un finanziamento complessivo di oltre 60 miliardi. Un lavoro immane, che solo ultimamente è stato smaltito, in virtù dell'impegno proprio di Fortunato Palumbo, delegato da Alfredo Messina alla 219 ed al condono edilizio. Proprio l'enormità dei contributi concessi ai cittadini per la ricostruzione preoccupa per i possibili errori che si sono potuti verificare. «Che alcuni uffici comunali andavano riorganizzati - afferma Marco Galdi (nella foto in basso), capogruppo di Azzurri per Cava - era evidente, ma che si procedesse allo sfascio di quelli funzionanti, tralasciandone altri, è preoccupante. Occorre, a questo punto, verificare che tutti i mandati di pagamento siano stati emessi alle persone aventi diritto». «Ritengo che sia un fatto contenuto, per cui - dichiara Antonio Armenante, capogruppo dei Ds - non bisogna dare la croce addosso al dirigente dell'Ufficio Ragioneria. Comunque, questi sono i risultati di riorganizzazioni calate dall'alto, senza che i dipendenti fossero ascoltati». Imbarazzo fra gli esponenti della maggioranza. «Stiamo riorganizzando gli uffici - dice Emilio Maddalo di Forza Italia - e lentamente i dipendenti stanno prendendo dimestichezza con i nuovi compiti. Quando la macchina comunale sarà a pieno regime, se ne avvertiranno i benefici. Però alcuni uffici lasciano un poco a desiderare». «Errare è umano, ed è quanto - afferma Fabio Armenante, capogruppo consiliare del Ccd - è successo all'Ufficio Ragioneria. Ma per valutare la bontà della riorganizzazione degli uffici comunali, occorrerà attendere un po' di tempo, anche se ritengo che una verifica debba essere fatta». «Un episodio non importante, perché si è capito - dichiara Giovanni Carleo, capogruppo di Forza Italia - che si è trattato di un semplice errore materiale. E' sintomatico dello stato di riorganizzazione degli uffici che tenderanno ad ottimizzare le prestazioni che vengono loro richieste per la collettività. Perciò, non è il caso di fare inutili allarmismi». Di parere opposto Vincenzo Passa, capogruppo consiliare di Patto per Cava: «Ritengo che l'errore commesso non sia da ritenere una leggerezza, ma richiama precise responsabilità dell'Amministrazione Messina. Speriamo che sia l'unico caso verificatosi ed un controllo, a questo punto, sarebbe auspicabile. Le nomine che il sindaco ha effettuato, evidentemente, non sono servite a molto, visto che alcuni nominati svolgono addirittura incarichi diversi. Un errore è possibile, ma considerato che la riorganizzazione ha portato allo sfascio uffici come il Protocollo e l'Annona, che avevano una loro funzionalità, sarebbe stato il caso di violare certi sacrari, stranamente rimasti intoccabili».
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