Tu sei qui: PoliticaCrisi politica, Mosca smentisce qualsiasi accordo
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 15 novembre 2002 00:00:00
Smentite tutte le voci di un presunto accordo politico per dirimere la crisi di governo a Cava de' Tirreni. A prevalere, fin quando non saranno esaudite le richieste ivi contenute, sarà il documento sottoscritto dai nove dissidenti nella serata di domenica scorsa. Questo è quanto emerge, a smentita, dopo che il quotidiano "Il Mattino" nelle sue pagine locali aveva dato risalto ad una notizia, infondata secondo il portavoce dei "peones", Silvio Mosca (nella foto), secondo la quale vi è stato un primo accordo tra il sindaco Messina ed i dissidenti, accordo che sarebbe converso su Giunta e difensore civico. «Smentisco tutto quello scritto dal giornalista locale del Mattino. Nelle notizie riportate - tuona il cavaliere Mosca, consigliere comunale di Forza Italia - non vi è alcun fondo di verità. All'incontro hanno partecipato, in via personale ed informale, quattro del gruppo dei nove. Naturalmente, non è stato deciso nulla, poiché noi, tutti e nove, restiamo compatti sulla nostra linea politica contenuta nel documento, l'unico punto di riferimento per tornare serenamente ad amministrare la città senza inutili sprechi». Una smentita categorica, dunque, che arriva all'indomani dell'articolo incriminato, stilato con dichiarazioni di Giuseppe Bisogno, uno dei "peones", secondo il quale vi è stato un accordo per un rimpasto di Giunta e per cedere ad Alfonso Laudato la carica di difensore civico. In definitiva, i nove (Silvio Mosca, Giovanni Campanile, Giuseppe Bisogno, Antonio Ventrello, Emilio Maddalo ed il capogruppo Giovanni Carleo per Forza Italia, Umberto Ferrigno e Fabio Siani per il Pdc ed Alfonso Laudato per il Cdu), non demordono e premono, compatti come non mai, per un forte segnale dall'Amministrazione Messina, che potrà giungere solo dall'approvazione in toto del documento. Tra le richieste, indispensabili per tornare ad un sereno dibattito politico e per ridare visibilità ai partiti, vi è la riduzione da dieci a sei, in via sperimentale per sei mesi, del numero degli assessori, risultato che andrebbe raggiunto attraverso l'eliminazione di una poltrona per ciascuno dei tre partiti della coalizione e di quella di un tecnico. Inoltre, si chiede a gran voce la revisione della segreteria del sindaco, eliminando tutte le figure non previste dalla pianta organica comunale. In pratica, un passaggio nel quale si chiede la testa di Pasquale Petrillo (nella foto), da più parti indicato come "sindaco ombra". Si chiede, infine, l'azzeramento totale degli incarichi dispensati dal primo cittadino, ed in particolare il depennamento del city manager, dei vari consulenti esterni e delle altre figure introdotte da Messina, che, sostengono i nove, non hanno prodotto nulla se non un dissanguamento delle casse comunali. Insomma, la crisi è ben lungi dall'essere risolta. Le trattative continuano con un braccio di ferro serrato tra i nove da una parte e Messina ed i suoi fedelissimi dall'altra. Chi vincerà? Al momento, tutte le ipotesi rasentano la fantapolitica.
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