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Tu sei qui: SezioniPoliticaLaudato vuole cavesi nelle Istituzioni
Scritto da (admin), lunedì 8 marzo 2004 00:00:00
Ultimo aggiornamento lunedì 8 marzo 2004 00:00:00
Alla vigilia del Consiglio comunale il sindaco Messina porta i suoi "azzurri", assessori, consiglieri ed amici, in convento a Nocera Inferiore. Una giornata disintossicante, per affrontare temi importanti della politica. Assenti eccellenti, il coordinatore cittadino Antonella Gaeta e l'assessore Antonio Barbuti. Notata, invece, la presenza di Antonio Cuomo, il cui intento era quello di convincere il primo cittadino metelliano a fare pressioni su Cirielli per la presidenza alla Provincia. E così, mentre FI cerca la pace, Alfonso Laudato lancia sul tavolo politico dei partiti cavesi della Casa delle Libertà la necessità di un patto di ferro per mandare solo cavesi alla Provincia, alla Regione ed al Parlamento. La giornata si è aperta con un'introduzione di padre Antonio, che ha evidenziato le ragioni della politica come servizio. Ne è scaturito un forte dibattito, moderato da Pasquale Petrillo, che da ex democristiano ha saputo dosare parole e fatti. Un incontro che è servito anche a restituire alla squadra azzurra un'unità che in questi due anni è apparsa sempre più frantumata. Intanto, Alfonso Laudato, con l'entusiasmo e la forza che lo contraddistinguono, chiede ai partiti della Casa delle Libertà di firmare un patto di ferro: «Cava è la seconda città della Provincia, non ha suoi rappresentanti nelle Istituzioni, di qui le difficoltà che troppo spesso si è costretti a subire. Siamo considerati solo un serbatoio di voti. Ora basta, i cavesi chiedono propri candidati e propri rappresentanti. La storia, la tradizione, il ruolo della città lo esigono. Siamo stati privati di tutti i centri di interessi, economici, sanitari, ferroviari e manifatturieri. A chi affidare gli interessi della seconda città della Provincia?». Un grido che potrebbe urtare i partiti, ma che in città è molto sentito.
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