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Cronaca

Immigrazione clandestina, sgominata gang criminale

Inserito da (admin), venerdì 13 novembre 2015 00:00:00

Nelle prime ore del giorno 11 novembre u.s., a conclusione di una lunga e complessa indagine, condotta dalla Sezione Anticrimine del Commissariato di P.S. di Cava de’ Tirreni, diretto dal vice Questore aggiunto Marzia Morricone, personale del predetto ufficio ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Nocera Inferiore.

È stato tratto in arresto Spinelli Giovanni, nato a Nocera Inferiore il 16/10/1967, mentre è sfuggita all’arresto, rendendosi irreperibile ed ora ricercata, una sua complice di nazionalità marocchina, da qualche tempo rientrata (e probabilmente rifugiatasi) nel suo Paese di origine. Entrambi devono rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, attraverso la celebrazione di “matrimoni di comodo” e l’utilizzo di atti contraffatti o comunque illegalmente ottenuti, con il fine di favorire l’ingresso nella Comunità Europea di cittadini extracomunitari clandestini. In ordine agli stessi fatti sono indagate altre 34 persone, di nazionalità italiana e straniera, tutte residenti a Cava de’ Tirreni ed in altri Comuni limitrofi, coinvolte nelle attività illegali gestite dai predetti, dei quali è rimasto accertato il ruolo di organizzatori dell’illecito traffico.

L’attività investigativa, protrattasi per circa un anno al fine di evidenziare eventuali unioni simulate, ha avuto origine da una serie di accertamenti disposti dal Commissariato di P.S. di Cava de’ Tirreni, tesi a verificare appunto la reale convivenza tra cittadini italiani ed extracomunitari che avevano contratto matrimonio all’estero, per poi entrare nel nostro Paese ed ottenere il permesso di soggiorno. Gli inquirenti hanno in tal modo potuto accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale, operante in questo territorio, dedita alla celebrazione di “matrimoni di comodo” tra cittadini italiani ed extracomunitari clandestini di nazionalità marocchina, dietro pagamento di ingenti somme di denaro, con il fine illecito di far ottenere il permesso di soggiorno a questi ultimi.

In particolare, le indagini hanno consentito di ricostruire le vicende delittuose ricollegabili a ben 19 “matrimoni simulati”, celebrati a partire dal 2012. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta, gli investigatori hanno identificato extracomunitari clandestini che, per ottenere il permesso di soggiorno e regolarizzare la loro posizione in Italia, erano disposti a pagare fino a 10mila euro agli organizzatori di tale traffico, i quali si attivavano per ottenere i documenti necessari alla celebrazione dei matrimoni e, in alcuni casi, si occupavano anche della cerimonia e del banchetto nuziale per dare una parvenza di veridicità al fatto.

Giovanni Spinelli e la donna marocchina sua complice, nella gestione dei loro traffici illeciti, arrivavano persino a mettere a disposizione diversi appartamenti dove le neo coppie andavano a vivere, quasi sempre in modo simulato, ovvero temporaneamente, al solo scopo di ottenere la residenza anagrafica, per tentare ovviamente di aggirare i controlli di polizia tesi ad accertare la reale convivenza dei “coniugi”. Gli organizzatori si occupavano, inoltre, di fornire agli extracomunitari clandestini una sorta di “pacchetto di servizi” durante tutto il periodo necessario per ottenere il permesso di soggiorno, per assisterli e soddisfare le loro primarie esigenze, fornendo loro cibo ed altri generi essenziali, nonché cellulari e schede telefoniche; certamente non per spirito umanitario, ma per garantirsi il controllo dei loro comportamenti, oltre che per renderli non completamente autosufficienti e quanto più possibile “invisibili”, al fine di limitare il rischio di accertamenti da parte delle Forze dell’ordine.

I “coniugi” di nazionalità italiana (di entrambi i sessi) coinvolti nell’indagine venivano dagli organizzatori reclutati tra soggetti con problemi economici, disposti per poche migliaia di euro a sposarsi con cittadini marocchini e che, pertanto, commettevano anch’essi il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in ordine al quale sono - come si diceva - tutti indagati. Tra i soggetti incriminati è emersa, in particolare, la posizione di una donna straniera regolarmente soggiornante, complice dello Spinelli, già moglie fittizia di un cittadino marocchino clandestino, che ha fornito la sua intermediazione per fare in modo che sua figlia si prestasse anche lei a celebrare un matrimonio simulato con altro extracomunitario irregolare.

Giovanni Spinelli all’atto dell’arresto ha tentato di sfuggire al personale di Polizia operante, che però è riuscito prontamente a bloccarlo nel garage della sua abitazione, mentre il soggetto era già salito in auto per allontanarsi. A carico di Spinelli è stata applicata la misura degli arresti domiciliari, congiuntamente alla misura del divieto di espatrio. Inoltre sono state disposte ed eseguite varie perquisizioni domiciliari, tese alla ricerca di ulteriori elementi utili e di supporto alle investigazioni.

La complessa ed articolata attività di indagine, espletata dal Commissariato di P.S. di Cava de’ Tirreni e coordinata dal sost. procuratore Mafalda Daria Cioncada, ha consentito quindi di smantellare una diffusa organizzazione criminale, operante in un vasto territorio, ed ha posto fine ad una serie di azioni delittuose, nonché determinato una significativa frattura nell’ambito del rilevante fenomeno criminale del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che si realizza, com’è noto, mediante differenti tipologie di attività illecite, tra le quali quella dei “matrimoni simulati” è certamente una delle più subdole e deprecabili.

Il Procuratore della Repubblica, Giovanni Francesco Izzo

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