Tu sei qui: PoliticaServalli punta sui "pellegrini", la Capuano boccia il patto FdI-CD
Inserito da (admin), venerdì 20 febbraio 2015 00:00:00
«Intercettare il turismo religioso per il rilancio dell’economia cittadina». È questa l’idea del candidato sindaco del Pd, Vincenzo Servalli, che qualora dovesse ottenere il consenso dell’elettorato cavese, alla guida della città, nelle prossime elezioni amministrative, individuerà dei punti strategici per la sosta dei bus diretti al Santuario di San Francesco e Sant’Antonio.
La strategia consiste nell’individuare dei punti, come il parcheggio di Piazza Amabile (di fronte alla Scuola “Don Bosco”), dove i pellegrini, una volta scesi dai bus, devono per forza di cose attraversare il centro storico e, quindi, avranno la possibilità di dare uno sguardo ai negozi e, eventualmente, fare shopping.
«L’obiettivo è quello di far conoscere la bellezza dei nostri portici e le attività commerciali lungo il Corso, fino ad oggi tenute fuori dalla larga affluenza di pellegrini, che, una volta scesi dai bus sostati sull’ultima parte del trincerone, hanno attraversato solo l’ultima parte del Corso, utilizzando la traversa di via Felice Parisi, per giungere al Santuario».
L’arrivo dei bus dovrà essere in Piazza Amabile, mentre per il rientro dei pellegrini prevediamo una fermata veloce sul finire di Corso Principe Amedeo, dove faremo allestire le strisce per la fermata di non più di tre bus turistici per volta. Solo in via del tutto eccezionale, nei periodi di piena, accetteremo la sosta di alcuni bus sull’ultima parte del trincerone, dove nel periodo natalizio appena passato molte sono state le lamentele circa la massiccia presenza di pullman, che ha impedito la sosta delle auto. Non mancherà l’attenzione alle fasce deboli. Per gli anziani e le persone con problemi di deambulazione, sarà messo a disposizione l’ape calessino per il trasporto al Santuario.
Vincenzo Servalli, Candidato Sindaco Pd
Cettina Capuano: “Cronache di una città in clima pre-elettorale”
In riferimento al clima politicamente in fermento, mi preme porre in essere alcune considerazioni: se da un lato mi compiaccio della spirale climatica di piena democrazia partecipata, dall’altro in cuor mio sento una forte preoccupazione e timore per l’evoluzione futura di alcune dinamiche politiche, le quali potrebbero sicuramente creare non poco danno per i cittadini cavesi. Fratelli d’Italia e Città Democratica convergono verso una loro fusione, millantando una collaborazione per il bene e l’amore della città. Una collaborazione fallita amaramente in un passato non molto lontano.
Il matrimonio clandestino tra l’On. Cirielli ed il Dott. Gravagnuolo è già stato celebrato: ora formalizzare l’unione di fatto non genererà sicuramente un miglioramento per le condizioni dei cavesi, stufi dei continui compromessi che di politico per la città hanno ben poco. Poco o niente valgono le scuse dei due amministratori. Ci si può scusare di essersi portati a casa una matita all’Ikea, ma non di aver demolito la città di Cava de’ Tirreni. Forse l’intera manovra è legata alla stringente possibilità che qualcuno possa perdere il lavoro. Ma si tratta del proprio lavoro, non di quello dei giovani cavesi disoccupati che sopravvivono giorno dopo giorno e si trascinano senza speranza tra le sabbie mobili cittadine.
In città è stata aperta la caccia. Un nuovo sport si fa strada tra i portici metelliani: la caccia alla candidatura. Esperti volponi hanno intenzione di farcire le loro liste smunte di candidature rosa di mera facciata, possibilmente con donne che una volta in lista siano senza pretese. Una trappola più violenta di una tagliola.
La mia priorità, nonostante le enormi difficoltà, è quella di riattribuire il vero e giusto significato alle parole. Dare nuova vita a parole oggi fuori moda, come onestà, lealtà e legalità. Tutto questo mentre aleggiano sospetti su nuove assunzioni alla Casa comunale o Piazza Abbro sprofonda ancor di più mentre scade il contratto dei lavori di rifacimento che genererà sicuramente un rincaro salato. Un cantiere abbandonato a se stesso, metafora del clima cittadino che stiamo vivendo. Io ho già cominciato a rimboccarmi le maniche e lavorare per una Cava migliore. Se non ora quando?
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