Tu sei qui: PoliticaIl comunale ‘ribelle' ricorre al magistrato
Inserito da (admin), martedì 14 ottobre 2003 00:00:00
Virtualmente riaperto il caso del dipendente comunale accusato di presunte minacce ed aggressioni nei confronti del sindaco Alfredo Messina e del capo staff Pasquale Petrillo. Vincenzo Lambiase, infatti, ha imboccato la strada del ricorso. Dopo un mese e mezzo dal provvedimento del Comune di sospensione dal lavoro e dalle retribuzioni, Lambiase, rappresentato dall'avvocato Marcello Murolo, ha inviato una lettera alla Direzione Provinciale del Lavoro, nella quale dichiara che «è sua intenzione adire all'autorità giudiziaria allo scopo di far dichiarare illegittimo tale provvedimento disciplinare», chiedendo la costituzione di un collegio di conciliazione. Nel giugno scorso, Lambiase - questa la ricostruzione fornita dai suoi avvocati, Alberto Clarizia ed Alfonso Senatore - si sarebbe introdotto negli uffici comunali per chiedere informazioni circa il suo presunto avanzamento di ruolo ed avrebbe ricevuto rifiuti ed intimidazioni verbali. Anche se il Comune tende a non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda, si ricorda che nei giorni successivi all'episodio aveva convocato una conferenza stampa, confermando le accuse nei confronti di Lambiase. Ma gli occhi dell'opinione pubblica e degli inquirenti restano puntati sui risvolti penali relativi alle dichiarazioni spontanee rilasciate dallo stesso Lambiase alla Dia su presunti voti di scambio. Oggi gli avvocati difensori annunciano l'apertura ufficiale di un'inchiesta. «Per ora, non c'è stato ancora comunicato il nome del magistrato a cui è stato assegnato l'incartamento», precisano. L'apertura dell'inchiesta rappresenterebbe, secondo i legali, un atto dovuto, dopo le dichiarazioni spontanee rilasciate agli inquirenti e l'eco di notizie di reato apparse sugli organi di stampa. Nei mesi scorsi, infatti, Lambiase consegnò nelle mani di un notaio di sua fiducia copia di un dossier, che raccoglieva le deposizioni rilasciate alla Dia.
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