Tu sei qui: PoliticaGiunta ed incarichi, grandi manovre
Inserito da (admin), giovedì 15 giugno 2006 00:00:00
Luigi Gravagnuolo spegne il telefonino, stacca la spina e scompare per tre giorni. «Ho bisogno di caricarmi per l'avvio del lavoro che ci attende», afferma. Il primo appuntamento sarà per lunedì alle 10, per il suo insediamento ufficiale a Palazzo di Città. Prenderà possesso ed inizierà il cammino già tracciato. Intanto, i partiti stanno mettendo a punto le richieste nella formazione della Giunta e nella gestione del governo del potere. Una vera e propria mappa del potere. «Diciamo che sono le proposte che i partiti avanzano, una serie di indicazioni che saranno valutate prima dal sindaco e poi dall'intera coalizione. D'altra parte, già nei mesi scorsi abbiamo redatto regole chiare e condivise», afferma Marco Ascoli, segretaro cittadino dei diessini.
Nel frattempo, ad Achille Mughini, esperto e navigato politico, è stato affidato il compito dell'ascolto. Ed i partiti non hanno mancato di far sentire già le proprie voci. Nella serata di martedì il direttivo di Rifondazione Comunista ha indicato con chiarezza una proposta: partecipazione al governo della città con un suo candidato e coinvolgimento diretto nella realizzazione del programma condiviso. Voci dal di dentro indicano Franco Musumeci assessore per un primo turno ed Antonio Armenante successivamente.
Nella Margherita il discorso è più complesso. È il primo partito della città, in crescita ed ha assunto nella coalizione un peso ed un ruolo forti. «Valuteremo le varie ipotesi di partecipazione. Certamente, esse non possono prescindere dagli impegni assunti al tavolo del centrosinistra e dai risultati elettorali», ha affermato Daniele Fasano, di fresca nomina a capogruppo. Voci interne al fiorellino insistono che la proposta prevede la richiesta di tre assessori, il vicesindaco ed il presidente del Consiglio. Una carica sulla quale hanno puntato sia l'Udeur che lo Sdi. Antonio Barbuti, primo eletto tra tutte le liste, si è ritagliato un proprio spazio: «Aspiro a rappresentare la gente e chiedo un incarico politico». Per lui è pronta la presidenza del Consiglio.
L'Udeur deve risolvere il problema delle tre anime, del gruppo Baldi, di Senatore e di D'Acunzi. E la richiesta degli incarichi è subordinata a chi vincerà la partita. Pare che la carta di Marco Senatore ad assessore sia vincente. Il vero problema, oltre quello della Margherita, è rappresentato da "E' Viva Cava", la lista che ha visto insieme diessini, ulivisti e comunisti italiani. Il risultato elettorale ha visto prima Rossana Lamberti (Ulivisti), secondo Enzo Servalli, poi Adolfo Salsano, Ds, ed Enzo Bove, Costituente Riformista.
Di qui la pressione per due assessorati, uno per la Lamberti e l'altro per Servalli, per salvaguardare la presenza dei diessini nel governo, che in caso contrario sarebbero rappresentati solo da Gravagnuolo, che resta il sindaco votato dalla coalizione. Un partito che ha costituito la storia della città, e che ha vantato uomini come Romano, Esposito, Calvanese, Mughini e Fiorillo, è nell'angolo. «Siamo al servizio della città», replica Ascoli. Ma il problema esiste e nel partito è avvertito. Tra i Socialisti, intanto, l'assessorato a Coppola è legato alla sua disponibilità, visto che è primario medico. Di qui la richiesta della presidenza del Consiglio, che si scontra però con il fiorellino.
Se.T.A., Bisogno rimette il mandato
Giuseppe Bisogno, presidente della Se.T.A., rimette per scadenza il mandato al sindaco Luigi Gravagnuolo. Bisogno, tra l'altro eletto come consigliere comunale tra le fila di Forza Italia, era stato indicato dalla maggioranza di centrodestra ed era succeduto ad Eduardo D'Amico, che ne era stato il primo presidente. Domani, alle 11, presso la sede della società mista, conferenza stampa per un bilancio dell'attività e l'annuncio della lettera di dimissioni. «Un atto dovuto, ma anche di rispetto per il nuovo sindaco», afferma Bisogno.
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