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Caso Napoli, veleni e nuove accuse

Inserito da (admin), venerdì 11 giugno 2004 00:00:00

Il giallo dell'incursione notturna nella sede dei Servizi Sociali di via Sorrentino si infittisce ed una nuova bufera si abbatte su Palazzo di Città. La notizia della denuncia presentata da Alfonso Senatore, candidato alle Provinciali tra le fila di Alleanza Italia, nei confronti del dirigente dei Servizi Sociali del Comune, Raffaele Della Monica, e di Mario Napoli (padre di Luigi Napoli, candidato di Alleanza Nazionale), sorpresi poco prima della mezzanotte nei locali sede degli uffici comunali, ha spinto il gruppo consiliare di Forza Italia, nella persona del capogruppo Renato Salerno, a chiedere un'indagine amministrativa interna. Ieri, nel corso della seduta di Giunta, gli assessori Antonio Barbuti e Giovanni Carleo hanno informato il sindaco dell'accaduto. Dopo un primo acceso confronto, hanno richiesto l'apertura di un'inchiesta per fare chiarezza sullo spiacevole episodio ed accertare le responsabilità del dirigente comunale coinvolto. Intanto, le indagini del Commissariato di Polizia locale continuano. Stando alle prime indiscrezioni, gli agenti hanno dato seguito a nuovi ed approfonditi accertamenti. Si tratterebbe di una procedura di routine, visto il deposito di una regolare denuncia nei confronti delle tre persone scoperte all'interno degli uffici. Come si ricorderà, i poliziotti sono stati allertati la sera stessa dall'avv. Alfonso Senatore, che aveva notato le luci accese nei locali comunali. Temendo la presenza dei ladri per la vicinanza con le Poste centrali, ha chiamato il 113. Gli agenti hanno così scoperto all'ingresso Della Monica, Napoli e la signora Cuomo, procedendo subito alla loro identificazione ed alla stesura di un verbale. Ma non è finita. A 24 ore di distanza Alfonso Senatore rincara la dose, annunciando di informare della vicenda il Prefetto di Salerno e la Guardia di Finanza: «C'è il rischio di un inquinamento dei risultati elettorali - accusa Senatore - oltre al movimento di ingenti somme di denaro da parte di alcuni personaggi. Si sta investendo in una campagna elettorale spettacolare per trarre dalla politica solo benefici personali». Non arrivano repliche dal nemico storico Luigi Napoli, che preferisce non intervenire, ritenendo l'intera vicenda una montatura di chi sente di aver già perso le elezioni. Il dirigente Della Monica, invece, ha spiegato che si sarebbe trattato di una banalità: «Io ed il signor Napoli stavamo chiacchierando sotto i portici, quando mi ha espresso l'esigenza di usare il bagno. Mi sono ricordato di aver con me le chiavi dell'ufficio e così abbiamo pensato di utilizzare i bagni per gli utenti, che si trovano, tra l'altro, fuori dagli uffici. Quando stavamo uscendo, abbiamo visto gli agenti della Polizia». Insomma, tensione e veleni surriscaldano il clima pre-elettorale anche negli ambienti politici della città metelliana.

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