Tu sei qui: PoliticaBilancio 2002, scontro Messina-opposizione
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 27 dicembre 2002 00:00:00
Sogno e realtà, utopia e realismo si intrecciano nelle parole del sindaco Alfredo Messina (nella foto) e dei due rappresentanti dell'opposizione, Antonio Armenante (diessino) ed Enzo Passa (Margherita), nel tracciare un bilancio dell'anno 2002. Tutti uniti, però, nel grande amore per la città. Il primo cittadino è fiducioso, mentre Passa ed Armenante lamentano l'attardarsi continuo in querelle e la mancanza di una vera progettualità. Messina, e lo ha spiegato nell'incontro con i dipendenti comunali, in campagna elettorale aveva presentato un sogno: restituire Cava ai cavesi e ridonare alla città le sue peculiarità, il suo ruolo e la sua identità. «Oggi, con le prime opere pubbliche, l'avvio del trincerone, l'arredo urbano, il Piano di recupero del centro storico, ma soprattutto la grande attenzione alle frazioni ed alle loro grandi funzioni, al verde delle colline ed alle bellezze dei casolari, quel sogno sta diventando realtà». Non nasconde, il sindaco Messina, che il cammino è difficile. «Ma esistono idee, risorse umane e finanziarie. Abbiamo colto il sogno nascosto di ogni cavese: una città punto di riferimento come nei primi anni del Novecento. Allora Cava era meta del Gran Tour e porta della piana di Paestum e della Costiera, la Divina. Per questo stiamo lavorando». Enzo Passa (nella foto), invece, evidenzia come sia trascorso un anno in cambi e controcambi in Giunta, addii e ritorni di dirigenti, crisi della maggioranza, prima per un posto al sole e poi per l'assegnazione delle deleghe: «L'inaugurazione del trincerone e l'intitolazione di una piazza ad Abbro, tra l'altro contestata, non bastano ad assicurare un voto di sufficienza. E poi, il regalo ai dipendenti comunali: lo stipendio pagato il 3 gennaio è l'ultima chicca di un anno trascorso in una perenne conflittualità. L'opposizione, comunque, non mancherà di giocare la sua parte fino in fondo e con spirito costruttivo». Amareggiato Antonio Armenante (nella foto): «Messina deve fare autocritica. Ha accusato ingiustamente Regione e Provincia per la scarsa attenzione ed è stato contraddetto dai fatti. La vantata progettualità è solo la continuazione di un lavoro iniziato già dalle precedenti Giunte». Armenante, poi, avverte che c'è un arretramento sul campo culturale e sociale, non mancando di notare che qualche sussulto è sola espressione dell'Ufficio Tecnico: «A Messina manca quella progettualità che era stata il segno forte delle Giunte del centrosinistra». Passa ed Armenante, infine, concordano nell'affermare con forza che la stagione degli alibi per Messina è finita: «In caso contrario, restituiamo la parola agli elettori».
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