Flusso di CoscienzaDall'Imu alla Taser: di male in peggio

Dall'Imu alla Taser: di male in peggio

Inserito da (admin), venerdì 30 agosto 2013 09:56:26

Non hanno nemmeno fatto in tempo a trovargli un nome più simpatico che già la TASER- o Service Tax, come la chiamano i commentatori più "British" - ha suscitato le prime polemiche. Pare, infatti, che la nuova imposta, che andrebbe a racchiudere in un unico calderone l'Imu e la Tares (quest'ultima saluta tutti dopo appena un anno di "onorato servizio"), graverà maggiormente sugli inquilini piuttosto che sui proprietari degli immobili. Questo traspare da una lettura sommaria del provvedimento e dalle prime denunce delle associazioni degli inquilini, già sul piede di guerra in maniera piuttosto legittima visto che, come è noto, in Italia i principali contribuenti sono i cittadini con un reddito medio basso ed un'occupazione da lavoratore dipendente.

Altro punto di interesse annunciato in conferenza stampa dopo il CdM è quello che prevede più ampi margini di manovra per i comuni sulla modulazione dell'imposta, calcolata "sulla base dei metri quadrati o del valore catastale". Aspetto, questo, qualificabile sia positivamente che negativamente. Se, infatti, da un lato si può parlare di tentativo di attuazione del federalismo fiscale, dall'altro appare evidente come il governo voglia scaricare la "patata bollente" sugli enti locali, già strozzati da anni di tagli lineari e ridotti a garantire, sovente con salti mortali ed incertezze, solamente i servizi essenziali, senza possibilità alcuna di incidere concretamente sullo sviluppo dei territori.

Ciò che traspare, in ogni caso, è il solito raffazzonare made in Italy idoneo soltanto a stravolgere gli equilibri spesso a sfavore dei più deboli, a mandare in confusione cittadini ed operatori del settore con improvvisi e non ben definiti cambiamenti nella struttura impositiva e negli adempimenti che ne conseguono, ad alimentare polemiche nel mentre si rinviano le effettive riforme di cui il Paese avrebbe bisogno. Riforme che dovrebbero passare, per poter determinare cambiamenti tangibili, dalla riduzione del carico fiscale soprattutto per chi, come imprese e lavoratori dipendenti, contribuisce a produrre valore da sottoporre al prelievo.

 

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