Cronaca«Mia figlia down chiamata "brutta e malata" in spiaggia», lo sfogo dell'assessore Trapanese di Napoli

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«Mia figlia down chiamata "brutta e malata" in spiaggia», lo sfogo dell'assessore Trapanese di Napoli

L'assessore ha affidato la sua testimonianza e il suo sfogo sui social: «Quel bimbo, grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste»

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), mercoledì 25 maggio 2022 10:22:30

«Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e brutta. Sono rimasto di pietra, non sapevo cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell'essere una bambina felice, oltre che bella». Sono le parole dell'assessore al Welfare di Napoli, Luca Trapanese, genitore adottivo di Alba, 5 anni, affetta da sindrome di down.

L'assessore ha affidato la sua testimonianza e il suo sfogo sui social: «Quel bimbo, grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste. Poi lunedì pomeriggio mi arriva questa foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: Grazie a te e ad Alba...lei riesce a sfiorargli le mani...e il cuore».

Una storia che si tramuta in un messaggio di natura politica: «Bisognerebbe iniziare a costruire una società nella quale i figli non vengano visti come una proprietà o augurare che siano i primi ed i migliori. Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall'idea che sono tutti figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla felicità e non al primato di "migliore. Bisognerebbe costruire una società incentrata sull'idea del "villaggio" dove le ricchezze, le gioie, i problemi, le difficoltà si condividono ed i figli diventano di un'intera Comunità. Certo è che posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, le posso garantire le migliori terapiste, posso cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile».

 

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