Tu sei qui: Territorio e AmbienteCava de Tirreni, il Comitato per i Beni Comuni al Sindaco: "Basta svendere i beni di pregio di proprietà dei cavesi"
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 4 gennaio 2025 12:18:45
Pubblichiamo nella totale interezza il comunicato stampa del Comitato per i Beni Comuni - Cava de' Tirreni:
LETTERA APERTA AL SINDACO DI CAVA
"Egregio Sindaco,
alla luce degli ultimi avvenimenti relativi ad ammanchi per distrazioni improprie ad opera di alti funzionari dell'Ente, ci domandiamo con quanta consapevolezza e competenza si affrontano i problemi della città.
Per quel che ci riguarda, viene una domanda: quanta attenzione è stata espressa quando avete deciso di aderire nel 2022 ad un Piano di Riequilibrio Finanziario per oltre 59 milioni di euro? Ci è voluta la Corte dei Conti per farvi vedere che quella cifra non era veritiera, ma andava ridimensionata di oltre 19 milioni di euro, per errori materiali, che oggi rischiano di apparire, alla luce di quello che sta venendo fuori, tutt'altro che casuali.
Quanta attenzione e consapevolezza è stata espressa in ormai otto anni di amministrazione rispetto alla gestione finanziaria dell'Ente, se oggi si scopre, per puro caso, e non grazie ai controlli, che c'è un ammanco nelle casse comunali e che, come sembra, ci sarebbero dei funzionari infedeli che avrebbero sottratto soldi alla collettività?
Noi abbiamo la massima fiducia nell'operato della magistratura, ma ci chiediamo perché sono avvenute queste frequenti sottrazioni di denaro pubblico.
Chiediamo a lei, in quanto Sindaco della città, un atto di responsabilità, un mea culpa per aver dato fiducia a dirigenti dediti all'emissione di mandati "creativi", privi degli atti amministrativi di riferimento. E, di conseguenza, un atto di verità che spieghi alla città come il Sindaco intenda procedere a tutela dei cavesi e dell'Ente di cui è ancora il massimo Amministratore.
Di fronte a tali evidenze, il Sindaco non può continuare allegramente a svendere il patrimonio dei cavesi senza nemmeno preoccuparsi di verificare se è ancora necessario.
"Ma sì, tutto bene, Madama la Marchesa", cantava Nunzio Filogamo in una canzonetta, dove un servitore cercava di rassicurare la sua padrona che tutto andava bene mentre le raccontava che il suo palazzo era andato a fuoco e i ladri le avevano rubato preziosi e gioielli.
Così pure l'abbiamo troppe volte vista irridere Consiglieri Comunali che in Consiglio denunciavano la svendita del patrimonio immobiliare di pregio dei cavesi: non c'è niente da ridere. Anzi, si evidenzia un atteggiamento superficiale e irrispettoso verso la storia dei cavesi che, nei secoli, hanno realizzato un importante patrimonio che ora rischiano di perdere definitivamente a causa delle scelte dell'Amministrazione.
Forse abbiamo un deficit, ma che importa verificare i conti? Intanto vendiamo lo storico Palazzo Buongiorno, già sede del Municipio, e il Velodromo, e buttiamo a mare il progetto dello sport per tutti, utile solo in campagna elettorale per racimolare voti.
Ma, ci chiediamo, e la città se lo deve chiedere ancor più, se non si verificano i conti alla luce di tutto quello che sta accadendo, quali sono i motivi veri di questa ostinata determinazione a svendere?
Cittadini cavesi, insieme dobbiamo capire cosa accade alla nostra città.
RESPONSABILITÀ E VERITÀ ORA E SUBITO PER LA CITTÀ.
E IL PATRIMONIO STORICO E DI PREGIO DEI CAVESI NON SI VENDE".
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