Tu sei qui: Storia e StorieDagli spaghetti western ai kolossal storici: la storia del regista cavese Ferdinando Baldi
Inserito da (redazioneip), domenica 26 gennaio 2020 10:31:19
Uno dei filoni di film western più apprezzati è il cosiddetto "spaghetti western", ossia lungometraggi ambientati nel vecchio West diretti o comunque prodotti da italiani. Tra i registi di spaghetti western più noti non si può non citare l'indimenticabile Ferdinando Baldi di Cava de' Tirreni.
Nato nella città metelliana il 9 maggio 1927, dopo essersi laureato in lettere Ferdinando Baldi si dedico' all'insegnamento, ma ben presto, grazie al produttore Tiziano Longo, emerse la sua passione per il cinema e a soli 25 anni diresse il suo primo film, "Il prezzo dell'onore" (1952). Nel corso della sua carriera, il regista cavese firmò con ''Texas, addio'' (1966), ''Preparati la bara'' (1968), ''Odia il prossimo tuo'' (1968), ''Il pistolero dell'Ave Maria'' (1969) e ''Blindman - Il pistolero cieco'' (1971), con l'ex Beatles Ringo Starr, i suoi titoli migliori dello spaghetti western, grazie anche ai copioni scritti prima da Franco Rossetti, poi da un giovane Vincenzo Cerami.
Per un decennio circa si cimentò in diversi generi cinematografici dalla commedia, con "Amarti è il mio destino" (1957), al film storico con ''David e Golia'' (1960) e ''I tartari'' (1961), entrambi interpretati da Orson Welles. Tra i film con il peplum, ovvero ambientati nell'antica Roma, spiccano anche "Orazi e Curiazi" (1961), diretto insieme a Terence Young, ''Il figlio di Cleopatra'' (1964) e ''All'ombra delle aquile'' (1966). Tra i suoi 40 film figurano anche due commedie musicali, i ''musicarelli'' tanto in voga nel 1967: ''Rita nel West'', con Rita Pavone, e ''Io non protesto, io amo'', con Caterina Caselli.
Dopo "Il tesoro delle quattro corone" (1982), Baldi predilesse per i suoi ultimi tre film storie sul Vietnam che tuttavia non raggiunsero lo stesso successo dei lavori precedenti. Nonostante la crisi del cinema italiano, il regista si rifiutò di lavorare per la televisione e morì a Roma all'età di 80 anni il 17 novembre 2007. Ancora oggi è considerato uno dei protagonisti dell'epoca d'oro di Cinecittà.
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