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Scritto da (admin), venerdì 16 gennaio 2004 00:00:00
Ultimo aggiornamento venerdì 16 gennaio 2004 00:00:00
L'eco della bomba giudiziaria relativa al caso di via Sala ed all'avviso di garanzia al tecnico comunale Eugenio Tenneriello, per il quale la Procura di Salerno ha ipotizzato il reato di falso in certificazione amministrativa, potrebbe esplodere anche a Palazzo di Città. In attesa della data per il rinvio a giudizio - il termine per fissare l'udienza dovrebbe scadere tra una ventina di giorni - l'attenzione è calamitata sui possibili colpi di scena che potrebbe riservare l'interrogatorio del geometra, che già dallo scorso 20 dicembre ha chiesto, attraverso il suo avvocato Pasquale Adinolfi, di essere ascoltato. E qui comincia il giallo: il caso di presunte manomissioni apportate alle tavole progettuali dei box auto di via Sala - fatto peraltro accertato prima dagli stessi dirigenti comunali e poi dalla Procura - rischia di allargarsi a macchia d'olio, svelando un clima di tensioni, di presunti interessi privati e finendo per coinvolgere anche altri dipendenti. Ad oggi, la data dell'interrogatorio non è stata ancora fissata, ma si rincorrono le voci sul contenuto delle deposizioni che lo stesso Tenneriello sarebbe pronto a fare. Il geometra comunale, oggi assegnato alla gestione di Santa Maria del Rifugio, sarebbe intenzionato ad indicare i nomi di chi, a suo dire, lo avrebbe incastrato in una vicenda in cui sarebbe del tutto estraneo. Dipendenti, dirigenti invidiosi per il ruolo ricoperto all'interno dello staff del sindaco. Non solo: il suo coinvolgimento in alcuni settori, come quello relativo all'installazione delle antenne per la telefonia mobile e quello urbanistico, gli avrebbe creato delle inimicizie. Ma chi sarebbero questi nemici e quali sarebbero gli interessi privati lesi? Tutte queste ipotesi, al momento, sono frutto di alcune indiscrezioni trapelate dalle stanze del Palazzo. Ufficialmente, non ci sono nuovi atti da parte della Procura. L'ultimo reca la data del 10 dicembre: conclusione delle indagini. La vicenda dei box auto risale alla scorsa primavera. Sulla base di una serie di denunce per abusi edilizi, inviate da due condomini di via Sala, si esegue un primo sopralluogo: il cantiere viene sequestrato (si precisa che è stato dissequestrato in seguito ad una sentenza del Tar). La relazione del dirigente del Settore Urbanistica e del Comando di Polizia Municipale svela un misterioso particolare. Dall'esame delle tavole progettuali, di cui tre depositate presso gli uffici comunali ed altre due rispettivamente al Comando di Polizia Municipale ed alla Sovrintendenza per i Beni Ambientali, sarebbero risultate delle difformità. Stando al resoconto inviato al sindaco Alfredo Messina, sulle tavole custodite negli uffici comunali sarebbero state scoperte delle correzioni a penna apportate dopo l'approvazione. Sulle altre due copie, invece, quelle depositate alla Sovrintendenza ed al Comando dei Vigili, non ci sarebbero variazioni. Il sindaco nomina una commissione d'inchiesta interna ed intanto invia l'intero incartamento alla Procura della Repubblica per l'apertura di un'indagine. L'inchiesta viene affidata al pm Angelo Frattini.
L'INCHIESTA IN PROCURA
La perizia calligrafica, ma anche foto, verbali di testimonianze e riscontri documentari: ecco gli atti che incriminano il geometra
Foto, verbali di testimonianze, riscontri documentari. Non ci sarebbe solo la perizia calligrafica: l'ipotesi di falso in certificazione amministrativa avanzata dal pm Angelo Frattini nei confronti del geometra Eugenio Tenneriello, finito nel registro degli indagati per il caso dei box di via Sala, sarebbe stata motivata da altri elementi di prova, saltati fuori nel corso degli accertamenti eseguiti dagli agenti del Comando di Polizia Municipale. A confermarlo è il sostanzioso fascicolo raccolto dal magistrato Frattini in questi mesi di indagine. Stando alle prime indiscrezioni, i risultati della perizia calligrafica, eseguita dal consulente nominato dalla Procura, sarebbero serviti come prova di riscontro ad una serie di accuse rivolte contro Tenneriello da alcuni dipendenti comunali. In una fase delle indagini successiva al sequestro degli atti - si ricorderà che tra i documenti richiesti dalla Procura figurano le tre copie delle piantine progettuali, la richiesta e la concessione rilasciata dalla Commissione Urbanistica - i Vigili Urbani convocarono per essere ascoltati tutti i dipendenti comunali che, in un modo o nell'altro, potevano essere a conoscenza di fatti relativi alla vicenda oggetto dell'inchiesta. Nei giorni successivi alle audizioni, gli agenti confermarono la loro volontà di non rilasciare dichiarazioni, ma fu svelato un importante particolare: le accuse erano ricadute su una sola persona. Il ricorso alla perizia calligrafica, infatti, fu reso possibile solo disponendo di una ristretta rosa di nomi da sottoporre ad esame calligrafico. Tra questi, quello di Eugenio Tenneriello. Infine, l'accertamento, secondo quanto riportato nel testo dell'avviso di fine indagine, di similitudini tra la grafia di Tenneriello e quella usata per apportare le modifiche sulle piantine.
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