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Tu sei qui: SezioniCronacaTraffico di coca, tremano i vip di Cava
Scritto da Il Mattino (admin), mercoledì 5 dicembre 2001 00:00:00
Ultimo aggiornamento mercoledì 5 dicembre 2001 00:00:00
Dopo l'arresto della coppia di pusher viaggiatori, fermati sabato a bordo di un camper familiare con 50 grammi di cocaina in ovuli, è caccia ai basisti locali. Le voci che hanno segnalato l'arrivo del camper sospetto e gli indizi ritrovati dagli agenti dell'anticrimine durante le perquisizioni avrebbero confermato la presenza a Cava di «cellule» di un ben più grosso sodalizio, con base nella Riviera Romagnola, dedito al traffico della polverina bianca. Gli uomini del commissariato locale, guidato dal vicequestore Sebastiano Coppola (nella foto in alto), indagano su più piste per scoprire l'identità di chi in città cura gli affari dell'organizzazione, rifornendo i numerosi clienti.
Le ipotesi
Tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe anche l'interessamento di altri pregiudicati dell'Agro, da sempe uno dei canali di approvvigionamento per i tossicodipendenti della zona, che figurerebbero come attenti terminali. Ma non sarebbe da escludere anche la partecipazione diretta di chi doveva aspettare l'arrivo della roulotte e che, in un modo o in un altro, avrebbe fatto arrivare la soffiata giusta a via Marconi. Chi siano resta ancora top secret, per non compromettere l'esito delle indagini che preannunciano non poche sorprese. «Non abbiamo prove certe. Le indagini sono ancora in corso - fanno sapere dal commissariato - Al momento ci son delle voci che circolano negli ambienti dei tossici». Quelle che hanno segnalato il passaggio sull'autostrada Salerno-Napoli di un carico di cocaina proveniente da Rimini, fermatosi già per una prima sosta a Roma. Subito dopo l'arresto gli inquirenti hanno sentito Carlo Giunta (nella foto al centro), 44 anni, di Siracusa, che insieme alla sua convivente, la rumena Liliana Docina Bercu, stava trasportando i 50 grammi di cocaina, abilmente camuffata in ovuli occultati in diversi nascondigli all'interno della roulotte. Gli investigatori sono convinti di essere riusciti ad evitare un'importante consegna. Appare chiaro che il camper non doveva solo passare sulla Salerno-Napoli, ma fermarsi a Cava per un rifornimento. Insieme alla droga ed agli strumenti di precisione, infatti, sarebbero state rinvenute tutte le istruzioni necessarie per il viaggio, oltre ai 28 milioni realizzati a Roma. Ed anche a Cava c'era un malloppo di soldi già bello e pronto. Sicuri dell'esistenza di legami in città con l'organizzazione romagnola, resta da scoprire se tra i pusher del centro Italia ed i consumatori vip ci siano intermediari. O se, invece, la consegna avviene direttamente nelle mani dei clienti. L'attività infoinvestigativa sembra svelare uno scenario di altro spessore. Da intercettazioni ambientali, pedinamenti e filmati sarebbe emerso il ruolo da corriere di giovani insospettabili, capaci di eludere qualsiasi controllo. Il nuovo spaccio viaggerebbe, oltre che con gli Sms, anche via e-mail, con l'invito a partecipare a droga party. In locali alla moda e soprattutto nelle case.
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