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Scritto da (admin), lunedì 14 febbraio 2005 00:00:00
Ultimo aggiornamento lunedì 14 febbraio 2005 00:00:00
1 anno di carcere per Fioravante Siani, conosciuto in città come "U Matone"; 9 mesi, con pena sospesa e nessuna menzione sul certificato penale, per gli altri 4 giovani ultras, Giovanni Ragosta, Andrea Lodato, Giovanni Rispoli ed Eugenio Baldi, arrestati lo scorso 17 ottobre al termine della partita Taranto-Cavese. Rinvio al prossimo 15 aprile per Raffaele Iuliano. Lo scorso venerdì mattina, i 6 ultrà, assistiti dagli avvocati Enrico Farano e Roberto Lanzi, si sono ritrovati in un'aula del Tribunale del capoluogo pugliese per patteggiare la pena, dopo che l'udienza, fissata in prima istanza per lo scorso 14 gennaio, era stata rinviata. Il Gup Fiore, a fine mattinata, ha emesso i verdetti. Mano pesante per Fioravanti Siani (31 anni), difeso dall'avvocato Lanzi, l'unico dei 6 ultras ancora agli arresti domiciliari: per lui il giudice ha deciso la pena di 1 anno di carcere. Più clemente il giudizio per gli altri 4 tifosi, Ragosta (25 anni), Lodato (38 anni), Rispoli (33 anni) e Baldi (18 anni), difesi dall'avvocato Farano, ai quali sono state concesse le attenuanti: 9 mesi, con pena sospesa e nessuna menzione sul certificato penale. Resta in attesa di giudizio, invece, Raffaele Iuliano. Arrivano, così, le prime sentenze per gli scontri scoppiati prima, durante ed al termine della partita di calcio Taranto-Cavese. Una gara a rischio, visti i precedenti tra le due squadre, e finita, secondo le testimonianze dei cavesi, in un vero e proprio agguato. 150 i tifosi della Cavese identificati. Oltre ai 6 arrestati, 72 erano stati denunciati per aver partecipato a vario titolo ai tafferugli (gli inquirenti hanno formulato ipotesi di reato minore, oltre al rilascio di false generalità). Per loro erano già pronte le lettere di diffida dai campi. Sul versante pugliese salirono a 60 i tifosi del Taranto identificati, oltre al giovane arrestato Marco Pepe. Nei giorni successivi agli scontri dello "Iacovone", gli investigatori visionarono i video degli agenti della Scientifica e le foto scattate nel corso degli incidenti. Con il fermo immagine cercarono di incastrare i volti dei tifosi violenti, spesso coperti da sciarpe, cappellini e foulard, sfuggiti al fermo in flagranza di reato. Intanto, in sede di convalida, il Gip del Tribunale di Taranto, Michela Ancona, accolse la richiesta presentata dal pm di custodia cautelare in carcere per Fioravante ed Iuliano, perché considerati «recidivi, con condotta reiterata e infraquinquennale». Agli altri 4 ultras aquilotti furono concessi i domiciliari. Il lavoro difensivo dei due avvocati cavesi è continuato in questi mesi, con un primo ricorso al Tribunale del Riesame, che portò alla rimessa di libertà dei 4 ultras. Richiesta rigettata per Fioravante ed Iuliano, complici i loro precedenti penali, sempre per fatti di violenza negli stadi. Secondo il giudice, i due tifosi erano soggetti socialmente pericolosi.
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