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Tu sei qui: Salute e BenessereDimesso dall'ospedale e abbandonato dai servizi sociali: ancora disagi per 63enne di Cava de' Tirreni
Scritto da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 7 ottobre 2021 11:12:24
Ultimo aggiornamento giovedì 7 ottobre 2021 11:26:11
Doveva essere portato a Villa Alba, ma così non è stato. Il 63enne di Cava de' Tirreni dimesso, contro la sua volontà, dai sanitari del pronto soccorso del nosocomio metelliano, è ancora in attesa di essere ricoverato nella struttura, abbandonato a sé stesso nella sua abitazione. A raccontarci la vicenda, che ancora non ha un lieto fine, è un amico del paziente.
«Nel pomeriggio di ieri - spiega - è arrivata un assistente sociale. Ha detto al mio amico che per essere ricoverato a Villa Alba doveva aspettare alcuni giorni a causa di alcune pratiche amministrative. Doveva firmare un modulo ed attendere il ricovero da casa. Il mio amico, in un primo momento ha rifiutato, poi ha deciso di firmare vista l'insistenza dell'assistente sociale. Lo hanno abbandonato a casa, dove sta ancora aspettando. Un medico, più precisamente un ortopedico, ha tagliato la fasciatura immobilizzante che aveva il mio amico. Risultato? Ora ha un tutore, piccolo e leggero. Il braccio del mio amico si muove in continuazione, provocandogli forti dolori».
Al 63enne, inoltre, è apparso anche travaso di sangue che esce dalla frattura al collo dell'omero.
L'amico del paziente si è messo in contatto con dott. Romeo Nesi, dirigente politiche sociali.
«Martedì si recata al pronto soccorso una signora, che ha detto di appartenere ai servizi sociali, per parlare con il mio amico. Gli ha detto che per farlo ricoverare in una struttura specializzata la richiesta doveva farla il suo medico di base. Il mio amico lo ha chiamato diverse volte senza avere risposta. Mercoledì mattina finalmente gli ha risposto e gli ha detto di mandargli le foto dei referti tramite WhatsApp. Si può immaginare che stando su una carrozzella fare con una mano sola le fotografie di 8 facciate in modo chiaro è quasi impossibile. Siccome poco dopo gli hanno detto che nel pomeriggio lo avrebbero trasferito a Villa Alba la cosa si è fermata lì. Io ritengo che debbano essere gli assistenti sociali a mettersi in contatto con il medico e farsi inviare via email la documentazione necessaria».
La risposta del dottor Nesi non si è fatta attendere: «Ho interessato stamani l'ufficio preposto».
«Dalla risposta del Dott. Nesi si evince che che se lui ha dovuto interessare l'ufficio preposto vuol dire che era tutto fermo», conclude l'amico del paziente.
Speriamo che l'entrata in scena del dottor Nesi possa finalmente smuovere le acque e che il 63enne cavese possa avere tutte le cure necessarie.
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