Tu sei qui: CronacaUna mostra sull'alluvione del 1954
Inserito da (admin), venerdì 24 ottobre 2014 00:00:00
L’Archivio Storico di Cava de’ Tirreni, che da sempre porta a conoscenza dei cittadini i documenti in esso conservati, per sollecitare una maggiore sensibilità verso la storia e cultura cavese, propone una rivisitazione della mostra sull’alluvione del 1954, con documenti inediti dell’Archivio Storico dell’ex ECA.
L’iniziativa, a 60 anni dall’immane tragedia che sconvolse il nostro territorio, vuole essere il frutto di una sinergia tra alcuni Uffici comunali, perché il passato sia sempre insegnamento per le generazioni future.
La Mostra documentaria dal titolo “La maledetta notte del 26 ottobre 1954”, in occasione dei 60 anni dall’alluvione del ’54, è stata inaugurata ieri pomeriggio, giovedì 23 ottobre, presso la Biblioteca Comunale “Can. A. Avallone” e sarà visitabile fino al 14 novembre.
Sarà possibile prenotare visite guidate alla Mostra durante l’orario di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì, ore 9-12.30, ed anche il martedì e giovedì dalle ore 16 alle ore 18.30), telefonando ai numeri 089.463645 o 089.345706.
Ufficio Stampa Città di Cava
Il ricordo a 60 anni dal disastro
Tutti sappiamo, da tempi immemori, che il tempo è un’insostituibile medicina, ovvero ci consente di dimenticare quanto di orrendo ci è capitato nel corso dell’esistenza. Sabato 25 ottobre 2014, quanti di noi ricorderanno cosa accadde 60 anni fa, cioè la notte di quel nefasto lunedì 25 ottobre 1954? Pochi, pochissimi ricorderanno la tragica alluvione che colpì Cava de’ Tirreni, Molina, Vietri sul Mare, Salerno, Maiori, Minori e Tramonti.
La pioggia insistente, che iniziò a cadere intorno alle 17.00, si tramutò ben presto in un uragano e nel giro di sole 24 ore caddero oltre 500 millimetri di pioggia, devastando l’intera vasta area. Molina venne spazzata via da una grossa frana discesa dal pendio della montagna soprastante, da poco disboscata. Le vittime tra Cava de’ Tirreni e Vietri sul Mare, compresa Molina, furono 137. La sola Frazione di Alessia perse 28 suoi figli. All’alba del giorno successivo si contarono i danni causati dal disastro ed i suoi momenti drammatici sono ancora vivi nel ricordo della popolazione sopravvissuta.
Fra tutti i monumenti andati distrutti citiamo, in particolare, la plurisecolare chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna della Neve e l’antico ponte del secolare acquedotto, chiamato, secondo un’antica leggenda popolare, “Ponte del Diavolo”, del pari a quello di Salerno. Un’opera costruita dai cavoti prima del 1000 per portare l’acqua potabile da una parte all’altra di Molina, che, come tutti sanno, con Vietri sul Mare, Raito, Benincasa, Albori, Fondi o Fuenti e Cetara, fino al 14 gennaio 1807 erano frazioni della Città di Cava, dal 23 ottobre 1862 denominata Città di Cava de’ Tirreni.
Livio Trapanese
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