Tu sei qui: CronacaTifo violento, condannati 7 ultrà
Inserito da (admin), mercoledì 15 marzo 2006 00:00:00
Scontri allo stadio: 7 tifosi della Cavese condannati a 7 mesi per lesioni e resistenze a pubblico ufficiale. Il lungo processo per i disordini scoppiati dopo la partita tra Cavese e Catania del 1999 - gara macchiata dal tragico evento del ferimento della giovane Paola Raia - è arrivato ad una svolta. Ieri pomeriggio, il giudice Caiazzo ha assolto i 7 tifosi dall'accusa di danneggiamento, perché il fatto non sussiste. Verdetto opposto, invece, quello emesso per l'accusa di lesioni e resistenze a pubblico ufficiale. Il giudice, infatti, ha condannato il gruppo di ultrà a 7 mesi, dimezzando di fatto la richiesta di 1 anno e 2 mesi presentata dal pm.
Questi i tifosi condannati: Domenico Cardamone, Carmine Antonelli, Luigi Senatore, Raffaele Bisogno, Fabio Adinolfi, Daniele Sorrentino e Francesco Siani, difesi dagli avvocati Giovanni Del Vecchio, Roberto Lanzi, Marco Senatore, Enrico Farano e Secondino. Nel corso del processo, i frequenti momenti di tensione in aula hanno spinto il giudice Caiazzo, della Sezione distaccata di Cava del Tribunale di Salerno, alla sostituzione del pubblico ministero onorario con il pm togato. Una scelta procedurale, che ha fatto da prologo all'audizione dei 13 agenti del Commissariato di Polizia, impiegati nel servizio d'ordine predisposto per la partita Cavese-Catania dell'8 febbraio 1999.
Una gara iniziata in maniera tragica, con il ferimento dell'allora 19enne Paola Raia, colpita all'occhio da un razzo al momento dell'ingresso in campo delle due squadre. Durante il dibattimento è stata ricostruita anche la dinamica degli scontri: il ferimento della ragazza sarebbe stato un episodio isolato. I tafferugli, infatti, si sarebbero verificati fuori dallo stadio, tra i tifosi della Cavese e gli agenti della Polizia, "rei" di aver difeso i supporter siciliani, consentendo il regolare deflusso dei rivali dallo stadio. Ben 13 tifosi della Cavese furono accusati di lesioni e danneggiamento, ma per 7 di loro la posizione è stata stralciata.
La sentenza di condanna ha colto di sorpresa il pool della difesa, che ha annunciato di presentare ricorso in appello. «È una sentenza contraddittoria - ha precisato l'avv. Giovanni Del Vecchio - Il giudice ha assolto i tifosi dall'accusa di danneggiamento perché il fatto non sussiste, ma li ha condannati per lesioni e resistenza, dimezzando peraltro la condanna richiesta dal pm».
Nel corso del processo, secondo gli avvocati, sarebbe emersa una ricostruzione a favore degli stessi tifosi, e cioè che gli scontri si sarebbero verificati dopo il deflusso dei tifosi ospiti. Scontri scoppiati proprio perché gli agenti avrebbero, secondo gli ultrà, difeso i supporters sicialiani. Il processo del "caso Paola Raia" ha visto anche il coinvolgimento dell'Amministrazione comunale, costituitasi parte civile per i danneggiamenti procurati allo stadio comunale "Simonetta Lamberti".
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