Tu sei qui: CronacaTarsu, aumento contenuto
Inserito da (admin), lunedì 5 gennaio 2004 00:00:00
Contenuto l'aumento della tariffa sui rifiuti solidi urbani che i cittadini si vedranno recapitare a casa nei prossimi mesi. E' stata approvata dalla Giunta comunale la determinazione della Tarsu per il 2004: previsto un aumento del 5,88 per cento complessivo rispetto al 2003. Un aumento che, comparato alla riduzione operata lo scorso anno, porta la tariffa per quello in corso sui livelli di due anni fa. L'entrata prevista è di 6 milioni di euro, di cui il 70 per cento addebitabile alle utenze domestiche ed il 30 per cento a carico di esercizi commerciali, industriali e studi professionali. Confermata la diminuzione delle tariffe di un terzo per le abitazioni distanti dai cassonetti e le agevolazioni per quelle non principali. «Il lieve aumento delle tariffe sui rifiuti solidi urbani - commenta Giovanni Carleo, assessore al Bilancio - permette di mantenerci ben al di sotto della media nazionale. Questo risultato è stato reso possibile grazie all'ottimo lavoro effettuato dagli operatori del nostro Ufficio Tributi, diretto da Angelo Trapanese, che sono riusciti a scovare circa 800 evasori, di cui ben 250 totali. Ciò ha contribuito ad aumentare le entrate e diminuire la ripartizione dei costi a carico dei contribuenti cavesi. Per i ristoratori, sempre che riescano a dimostrare di effettuare una raccolta differenziata ed un diverso smaltimento dei rifiuti, sono previste per legge sensibili riduzioni». Il capogruppo consiliare dei Democratici di Sinistra chiede maggiore attenzione per le classi meno abbienti. «È importante - dice Antonio Armenante - fare una valutazione delle nuove tariffe. Si parla di un aumento contenuto, ma, secondo me, non è questo il metro di giudizio con cui valutare l'operato dell'Amministrazione. Il livello di povertà è aumentato ed è secondo questo parametro che si devono determinare le tariffe e le imposte. Tenere o meno conto di questa soglia distingue una buona da una cattiva Amministrazione. Nel caso specifico, non mi sembra che ciò sia avvenuto». Resta sostanzialmente invariata la tassa sul servizio idrico per il 2003. «Oltre all'ulteriore riduzione della quota minima per uso domestico di 60 metri cubi - spiega l'assessore Carleo - siamo impegnati ad applicare la tassa solo sul consumo effettivamente prodotto. Ma anche in vista di questa opportunità, è necessario che i cittadini contengano i consumi ed evitino gli sprechi. Per un fatto di risparmio, ma soprattutto per una maggiore e migliore ridistribuzione idrica, e non solo in vista del periodo estivo. In questo senso, l'Amministrazione comunale è protesa ad evitare gli sprechi, addebitabili alle pessime condizioni della rete urbana di distribuzione, con un concreto intervento strutturale». Anche nel servizio idrico, visto il proliferare delle costruzioni abusive, l'evasione della tassa risulta notevole.
I ristoratori minacciano l'evasione
Hanno sospeso il pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani per protestare contro la mancata pulizia dell'intera area dove risiedono. È quanto hanno deciso gli abitanti di via Raffaele Luciano, al Corpo di Cava, lamentando la totale assenza della pulizia e dello spazzamento della strada principale di collegamento e di quelle laterali e contigue. Più di tutti alzano la voce i ristoratori, costretti a pagare oltre 20mila euro all'anno per la tassa sui rifiuti solidi urbani. «Abbiamo dato mandato - afferma Antonio D'Amore, presidente dell'Assoristoratori - al nostro legale, l'avvocato Luciano D'Amato, per essere tutelati rispetto al pagamento di un tributo al quale non corrisponde un effettivo servizio. Vengono solo a svuotare i cassonetti per quel poco di rifiuti che produciamo, ma non abbiamo mai visto nessuno per lo spazzamento. Intanto, paghiamo come gli altri». La zona, infatti, sembra non ricadere tra quelle di competenza della Se.T.A. «Chiediamo che ci venga decurtata la quota del 40 per cento sulla cartella esattoriale - continua D'Amore - in attesa che il tributo passi da tassa a tariffa, in maniera tale da poter provvedere in proprio. Non vogliamo l'imposizione di un servizio comunale per il quale siamo costretti a pagare 20,20 euro al metro quadro, mentre in altri Comuni attività come le nostre pagano, al massimo, 4,8 euro al metro quadro».
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