Tu sei qui: CronacaTagli alle pensioni, batosta nel Salernitano
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 14 marzo 2003 00:00:00
Per il recupero degli indebiti Inps, arriva per migliaia di pensionati un pesante taglio sull'assegno mensile. Il salasso tocca circa 7.000 pensionati del Salernitano ed intorno a 447mila su scala nazionale. L'operazione di recupero è scaturita dalle verifiche delle dichiarazioni reddituali che l'Istituto è tenuto ad effettuare per legge, tanto che i controlli sono stati avviati nel gennaio 2000, con l'invio dei modelli Red relativi ai redditi percepiti dai pensionati negli anni dal 1996 al 1998. Per l'Inps, dunque, l'iter procedurale è stato condotto in linea con le normative vigenti. I sindacati nazionali e territoriali di Cgil-Cisl-Uil dei pensionati non hanno condiviso il metodo adottato, attivando numerose iniziative con l'Istituto e con tutti i gruppi parlamentari, per chiedere, tra l'altro, la sanatoria generalizzata degli indebiti, formatisi senza colpa dei pensionati. Le somme da restituire si attestano, in media, intorno ai 500 euro per ogni pensionato. Nel mirino dell'Inps ci sono soprattutto i pensionati che, in base al reddito, percepiscono maggiorazioni sul trattamento pensionistico. Alla dura posizione assunta nei giorni scorsi da Antonio Salzano, segretario provinciale dello Spi-Cgil, per sollecitare agli organismi nazionali del settore interventi tecnico-politici atti ad evitare ulteriori penalizzazioni ad una categoria già fortemente tartassata, ieri si è aggiunto un comunicato di protesta del patronato Inas e della segreteria generale della Cisl contro l'Inps. «Nuovo assalto alle pensioni», dicono all'organizzazione sindacale guidata da Pierino Ciotti. «La cosa più grave è costituita dal fatto che l'Inps sta già operando le trattenute e questo determina una palese lesione del diritto soggettivo, con l'aggravio della possibilità di reiterazione della decurtazione della pensione anche per i mesi successivi», scrivono Inas e Cisl. Il sindacato, oltre a ribadire l'impegno a far valere i diritti dei pensionati, invita gli interessati a rivolgersi, anche per chiarimenti su altri provvedimenti previdenziali, alle sedi patronali dislocate in provincia di Salerno. Intanto, alla Direzione Inps di Salerno, guidata dal direttore Luigi Bove, pur sperando che si trovi al più presto una soluzione che appaghi le esigenze dell'Istituto e le necessità dei pensionati, spiegano che «le sedi territoriali non fanno altro che mettere in atto le disposizioni della Direzione centrale». «Le proteste di Cgil-Cisl-Uil di categoria - rimarca Salzano - stanno comunque dando i primi risultati significativi, tanto che, oltre all'impegno del commissario straordinario Inps, Gianpaolo Sassi, a far rateizzare, fino a 24 rate, il recupero degli importi da pagare, si è registrato l'assenso della Commissione Lavoro del Senato a preparare un disegno di legge che preveda l'adeguamento del limite di reddito, per dare la possibilità a migliaia di pensionati di accedere alla sanatoria prevista dalla Finanziaria 2002 e, quindi, all'esonero del pagamento». Non aspettano altro i pensionati del Salernitano, già fortemente penalizzati per la presenza di circa 40mila pensioni a trattamento minimo in provincia.
LA CISL
I provvedimenti adottati dall'Inps per il recupero degli indebiti sull'assegno mensile dei pensionati non vanno giù a Pierino Ciotti, segretario generale della Cisl salernitana. Avete attaccato duramente l'Istituto di Previdenza. Perchè? «Riteniamo che sul piano amministrativo i provvedimenti in corso siano assolutamente immotivati, in quanto non sono stati preceduti dalle comunicazioni con le relative specifiche delle somme addebitate e delle motivazioni che, eventualmente, potrebbero averle determinate». Dal versante Inps sostengono, però, che tutte le procedure sono state attivate nel rispetto delle normative vigenti...«Non voglio polemizzare su questi aspetti, ma occorre tener conto che, prima di tagliare la pensione di chi già vive con un reddito da fame, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno, bisognerebbe determinare le condizioni necessarie per ridurre le penalizzazioni a persone spesso ammalate e sole». Segretario, allora cosa suggerisce? «Il Governo faccia i passi necessari per allargare la platea dei beneficiari della sanatoria prevista lo scorso anno e, nel contempo, per dare ai pensionati che devono pagare la possibilità di rateizzare al massimo l'indebito maturato».
L'ENTE PREVIDENZIALE
Cresce a vista d'occhio la protesta della terza età del Salernitano per la trattenuta degli addebiti Inps sulla pensione. Per saperne di più, soprattutto dopo la dura presa di posizione dei sindacati di categoria, abbiamo contattato Flora Calvanese, responsabile delle relazioni esterne dell'Inps di Salerno. Perché il recupero di queste somme? «L'operazione è scattata nel 2000 dalle verifiche delle dichiarazioni reddituali dei pensionati dal 1996 al 1998». Vi sono iniziative in corso per ridurre i disagi? «Qualcosa si sta muovendo a vari livelli, tanto che il primo dato significativo viene dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps, che ha rappresentato ufficialmente al Ministro del Lavoro ed al Direttore Generale l'auspicio che possa essere garantita a tutti i pensionati interessati la massima rateizzazione possibile, pari a 24 rate». La Cisl di Salerno accusa che per questo provvedimento l'Inps avrebbe commesso una palese lesione ai diritti del pensionato. Cosa risponde? «Posso affermare con certezza che l'Istituto di Salerno ha fatto tutto quello che doveva fare, nel rispetto delle leggi e delle disposizioni della Direzione centrale, per la verifica delle somme percepite in più dai pensionati».
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