Tu sei qui: CronacaStatale della morte, Messina e Marciano dicono basta
Inserito da (admin), martedì 10 giugno 2003 00:00:00
«Fate presto»: è l'appello lanciato da Marciano e Messina, sindaci rispettivamente di Vietri e Cava, agli organi competenti per la sicurezza della Statale 18. I due primi cittadini si alleano per evitare che quel tratto in comune della Statale 18 continui a mietere altre vittime. Hanno tracciato in sinergia un "piano sicurezza", ma da solo non basta senza interventi mirati. La Statale della morte: la chiamano così. Puntellata di lapidi, più frequenti dei segnali stradali. L'incubo di una nuova tragedia pesa come un macigno. I residenti sono stanchi, inermi. Nessuno provvede, lamentano. Lanciano invettive contro le autorità "sorde". Per questo tratto di strada in condominio tra Cava e Vietri, i sindaci delle due comunità sono chiamati in campo. Il loro silenzio li renderebbe complici della lunga catena di vittime che costellano l'arteria. Alfredo Messina e Cesare Marciano a confronto: responsabilità, progetti, interventi da mettere a fuoco. «Quando ho appreso la notizia - dice il primo cittadino di Cava de' Tirreni - sono rimasto senza parole. Rabbrividisco ancora. Ho detto a me stesso: basta, è tempo di prendere posizione e chiedere interventi forti in materia di vigilanza e sicurezza». Una conferenza di servizi da indire immediatamente è il primo passo che Messina intende compiere: «Con il mio collega Marciano, interesseremo del problema il prefetto, il questore, la Provincia, l'Anas. Non si può più procrastinare oltre. Il sangue di tanti innocenti lo richiede. Nel frattempo, anche noi non staremo a guardare. D'intesa, ovviamente per quel che riguarda le rispettive competenze, vareremo un piano rivolto alla manutenzione, alla sicurezza ed alla vigilanza della strada». Messina ha già messo a punto una direttiva rivolta ai dirigenti dei vari settori interessati, da quello tecnico a quello del commercio, da quello della mobilità e sicurezza a quello urbanistico. «Ho chiesto - spiega - che gli incroci, l'ingresso dell'autostrada e la stessa Statale 18 siano salvaguardati con una politica attenta. Se nel passato è stato possibile l'insediamento di ristoranti, discoteche, negozi, da oggi in poi si dovrà mirare innanzitutto alla sicurezza. Nell'assegnazione di licenze e permessi, da San Giuseppe al Pozzo a ponte Surdolo, si dovrà tener conto dell'esistenza di parcheggi e marciapiedi e, soprattutto, se i locali sorgano in aree visibili». Tra gli obiettivi prossimi, un sottovia che trasformi il tratto della Statale 18 dal ponte di San Nicola alla Tengana in strada urbana. Intanto, Cesare Marciano, sindaco di Vietri, ha già un progetto in tasca, finalizzato all'adozione di strumenti che rendano meno sanguinario il tratto di via De Marinis. Lo ha affidato al tecnico Germano Baldi, lo presenterà a fine estate. Il primo cittadino di Vietri conferma che in settimana si incontrerà con Messina per mettere in campo una politica sinergica: «Questa strada da tempo è stata trasformata da pazzi automobilisti in un vero e proprio autodromo. Purtroppo, anche la mia vita privata è stata segnata da una tragedia legata a questa strada». È il 1990: Antonio Marciano è investito all'altezza della pompa di benzina "Il Grottino", perderà la vita. «Tra le giustificazioni sollevate dal ragazzo - racconta Marciano - che investì mio zio, ci fu la scarsa illuminazione. Così, presi con me stesso l'impegno di illuminare quel tratto di Statale». È di qualche mese fa l'ultimazione dei lavori, costati al Comune 350 milioni di lire. Sull'opportunità di potenziare gli strumenti di disincentivo alla velocità, Marciano non si sbilancia: «Faremo di tutto per capire quali potrebbero essere questi deterrenti. Entro martedì indirò una conferenza». Ma a chi spetta il controllo della Statale 18? «Alla Provincia. A questo punto, è necessaria una conferenza di servizi per valutare l'opportunità di installare l'autovelox e di potenziare la presenza delle Forze dell'ordine».
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