Tu sei qui: CronacaRinviato l'abbattimento a Passiano, la proprietaria accusa
Inserito da (admin), lunedì 25 maggio 2015 00:00:00
Rinviato “sine die” l’abbattimento della casa costruita abusivamente in località Pioppi, nella frazione di Passiano, ed inizialmente fissato per oggi, lunedì 25 maggio. A comunicarlo è la stessa proprietaria dell’abitazione, peraltro anche candidata al Consiglio comunale nelle elezioni in programma domenica prossima. La donna preferisce mantenere l’anonimato anche per non condizionare, in un senso o nell’altro, il voto per le amministrative. Questo perché in città, come è noto, la questione dell’abusivismo è molto sentita.
L’opinione pubblica è, infatti, divisa nettamente tra chi esprime solidarietà a coloro che hanno costruito, seppur abusivamente, una casa per abitarvi con la propria famiglia, dunque per necessità, e chi invece punta il dito contro coloro che in ogni caso non sono considerati scusabili perché hanno comunque trasgredito la legge. La problematica dell’abusivismo è, peraltro, uno dei punti cardine della lunga campagna elettorale ed è il cavallo di battaglia di non poche liste. Nel corso dell’Amministrazione guidata dal sindaco Marco Galdi, inoltre, numerosi sono stati i provvedimenti presi e le discussioni animate intraprese in Consiglio comunale, proprio nel tentativo di arginare un fenomeno che potrebbe creare un vero e proprio allarme sociale in città.
La candidata al Consiglio comunale, comunque, tiene a ribadire che la sua abitazione di 120 metri quadrati, costruita abusivamente nel 1998 nella frazione di Passiano, in una zona che è sottoposta a vincolo paesaggistico, è un esempio di scuola di “abuso di necessità”. Infatti precisa: «È vero, l’ho eretta abusivamente, ma solo per abitarvi con la mia famiglia. Ci sono molti, invece, che hanno costruite delle vere e proprie ville, che sono seconde o terze case e che in seguito sono state anche date in affitto illegalmente».
Poi incalza con non poca “vis polemica”: «La Procura della Repubblica dovrebbe occuparsi in prima battuta di questi casi e non accanirsi con la povera gente, che viene invece sfrattata dall’oggi al domani e che non sa dove andare». La donna accusa di essere stata avvisata solo lo scorso 5 maggio della demolizione fissata per oggi. Un lasso di tempo che il suo legale ha sfruttato per presentare un’istanza di rinvio, ma che secondo la proprietaria era comunque del tutto insufficiente per trovare una nuova abitazione.
Intanto a Cava de’ Tirreni torna la paura delle ruspe. In città si vocifera che, subito dopo le elezioni, andranno giù 10 case abusive distribuite, a macchia di leopardo, in frazioni quali San Martino, Sant’Anna e Sant’Arcangelo. Le stesse aree che, insieme a Passiano, detengono il più alto tasso di case abusive e che, fino all’immediato dopoguerra, erano a vocazione rurale, prima di conoscere un veloce sviluppo edilizio.
Proprio a Sant’Anna peraltro, ed in particolare in via Montecaruso, è avvenuta l’ultima demolizione. Lo scorso febbraio è andata giù la casa della famiglia Trezza, che era stata costruita su un’area sottoposta a vincolo idrogeologico, vicino ad un torrente e praticamente a ridosso della montagna. A niente valsero i tentativi dei legali, che avevano presentato istanza alla Procura della Repubblica per ottenere la sospensione del provvedimento. Anche in quel caso si trattava di una prima casa costruita per necessità, nonostante da tempo i Trezza avessero preso in affitto un appartamento in località Epitaffio, per essere più vicini al centro cittadino.
Alfonsina Caputano
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