Tu sei qui: CronacaQuestione case, ancora "veleni" sulle assegnazioni
Inserito da (admin), mercoledì 2 febbraio 2011 00:00:00
Ancora veleni e polemiche sulla vicenda alloggi. Dopo la consegna agli assegnatari, avvenuta ieri a Palazzo di Città, delle chiavi di 16 appartamenti realizzati nell’area di Passiano, a criticare l’azione amministrativa è Liborio De Simone, segretario provinciale del S.U.N.I.A.
Ravvedendo l’illegittimità dell’operato, il sindacalista De Simone si è detto pronto ad impugnare il provvedimento comunale. A suo avviso, la graduatoria definitiva degli aventi diritto alle case, a cura della Commissione provinciale, dovrebbe essere pronta tra 15 giorni, periodo in cui, però, per i reali assegnatari non vi sarebbe più posto nelle abitazioni, dato che le stesse ieri sono state già affidate ai cosiddetti “terremotati storici”.
De Simone ha poi puntato il dito contro le decisioni della Giunta Galdi, rea a suo dire, in merito all’attribuzione della case, di governare la città in maniera completamente autonoma ed arbitraria, senza rispettare le leggi nazionali e regionali di riferimento.
Ma protagonista del coro di proteste è anche e soprattutto il Comitato Casa, seriamente preoccupato per lo stato di fermo dei lavori nel cantiere di Pregiato. Dopo la manifestazione di lunedì mattina in Piazza Abbro, il popolo dei prefabbricati ha annunciato la realizzazione di un sit-in continuo a Palazzo di Città fino alla ripresa delle attività nella frazione metelliana.
Sbigottito e perplesso dall’evolversi dell’intera “questione case” si dice anche il Circolo “25 Aprile” del Partito Democratico, che per bocca del suo segretario cittadino, Giuliano Galdo, in un una nota stampa ha richiesto rispetto paritario per tutti i cavesi. Leggiamola insieme:
“Ancora una volta l'Amministrazione comunale dà piena prova della propria incapacità di gestire una procedura, nel caso di specie lo smobilitamento degli immobili abitati dai terremotati da oltre 30 anni, in maniera trasparente ed imparziale.
Lunedì 31/1/2011 i rappresentanti delle persone che continuano a vivere così disagiate hanno posto chiaramente due domande politiche ai rappresentanti dell'Amministrazione.
1) Perché questa Amministrazione ha cambiato il piano di mobilità (che prevedeva lo sgombero di intere aree, oggi occupate dagli immobili in questione, per liberarle e poter aprire cantieri per la costruzione delle tanto agognate case), spostando le famiglie occupanti, invece, a "macchia di leopardo"?;
2) Perché ha trattato in maniera preferenziale, ingiustificatamente, alcune famiglie che hanno potuto scegliere finanche la zona di assegnazione, mentre alle altre era stato solo comunicato dove dovevano spostarsi?
Queste due domande tanto puntuali avrebbero meritato risposte esaurienti. Invece la gente, che era lì giustamente per protestare, ha ottenuto solamente il silenzio. Sorgono allori dubbi: o i politici presenti al tavolo non sapevano nulla di quanto alcuni dei loro colleghi hanno deciso di fare, senza coinvolgerli, in merito allo sgombero ed alle assegnazioni; o hanno ritenuto, opportunisticamente, che era meglio non dare spiegazioni.
Non è più possibile che l'Amministrazione tratti così cittadini che hanno diritto alla casa, che aspettano da tanti anni, che avevano partecipato collaborativamente ad un percorso condiviso, nell'osservatorio-casa, che aveva portato all'elaborazione di un piano di mobilità che aveva una tempistica precisa che l'Amministrazione Gravagnuolo stava rispettando”.
La Redazione
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