Tu sei qui: CronacaMaxi sequestro di abiti riciclati
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 10 giugno 2002 00:00:00
Pantaloni stile Capri, t-shirt all'ultima moda, abiti da mare e completi da sera. Un guardaroba completo di capi griffati, ma con una "tara": al posto del marchio originale un'etichetta fasulla, appiccicata con un dozzinale nastro adesivo. Un semplice ritocco per riuscire a rivendere merce rubata. Questa la truffa scoperta dai Carabinieri della Stazione di Cava de' Tirreni, diretta dal comandante Giuseppe Recchimuzzi, nel corso di un blitz messo a segno nella boutique "Citarò" (nella foto), in via Mazzini, gestita da una società del Napoletano. 350 i capi di abbigliamento sequestrati, per un valore pari a circa 11mila euro. Sabato mattina i militari hanno bussato alla porta della boutique cavese, hanno rovistato fra gli stand e hanno scoperto che gran parte della collezione primavera-estate era contraffatta. Esposti sugli scaffali, insieme a capi anonimi, c'erano abiti griffati, che poi sono risultati rubati, che venivano rivenduti nascondendo il marchio originale con targhette false. Ad insospettire gli investigatori sarebbero state proprio le nuove etichette, incollate con nastro adesivo al posto del marchio originale, non del tutto nascosto e per di più tagliato in modo dozzinale. Il negozio è rimasto chiuso al pubblico per permettere ai militari di controllare la merce e raccogliere tutta la documentazione. I reati ipotizzati sono ricettazione e contraffazione; per il titolare della società proprietaria del negozio, un 42enne di Terzigno, è scattata la denuncia. Ma altre perquisizioni potrebbero scattare in abitazioni e magazzini, dove è facile presumere che venga custodito parte dello stoccaggio in nero. Stando alle prime ricostruzioni, il blitz ha fatto scoprire non solo jeans, gonne ed abitini rubati, ma anche l'anello di una grossa catena, che, secondo gli investigatori, farebbe capo ad un vasto traffico di capi rubati e contraffatti con basi nell'hinterland napoletano. Tutta merce procurata da pregiudicati specializzati nel furto di griffe, poi smerciate dagli scaffali di «regolari» boutique, grazie alla collaborazione di piazzisti. I Carabinieri hanno avviato le indagini nei mesi scorsi sulla base di una serie di esposti e segnalazioni, relative a presunte irregolarità nella vendita di capi «griffati». Da allora si sono succeduti i controlli e gli interrogatori a persone informate sui fatti, fino alla soffiata: «Un camion di abiti rubati arriverà in questi giorni a Cava». I militari hanno continuato i loro appostamenti fino al blitz di sabato mattina, che per ora ha avuto come conseguenza una serie di sequestri, per una cifra pari a circa 11mila euro.
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