Tu sei qui: CronacaLa Polizia minaccia: "Via da Cava"
Inserito da (admin), giovedì 16 giugno 2005 00:00:00
Atmosfera incandescente al Commissariato cavese della Polizia di Stato. I tanti e gravosi problemi della struttura dell'ex Pretura, complici le carenze d'organico e le promesse mancate sulla realizzazione di una nuova sede, hanno fatto scendere sul piede di guerra gli agenti di Polizia, che, attraverso il Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori della Polizia), hanno formulato una drastica proposta: «Proponiamo di chiudere il Commissariato di Cava e di aprirlo a Sala Consilina, dove i sindaci del Vallo di Diano, a differenza degli amministratori cavesi, rivolgono la necessaria attenzione al tema della sicurezza dei cittadini e delle esigenze di lavoro degli operatori della Polizia». A parlare è il segretario provinciale del Siulp, Stefano Izzo, che imputa al Comune, malgrado le reiterate sollecitazioni, la scarsa volontà di risolvere le carenze strutturali della sede cavese e la mancata concretizzazione degli impegni presi in campagna elettorale. Primo nella lista, il trasferimento della sede nei locali che oggi ospitano il Comando della Polizia Municipale. «Negli ultimi anni questa organizzazione sindacale - spiega Izzo - ha protestato a lungo contro le carenze strutturali della sede del Commissariato. Una protesta legata in particolare alle condizioni in cui gli agenti prestano il loro servizio: i locali si trovano al primo livello in promiscuità con altri uffici, dove non viene rispettata la privacy e la dignità dei lavoratori. Manca un archivio, non ci sono computer, quelli utilizzati sono forniti dagli stessi poliziotti. Gli spogliatoi sono sistemati nei garage, mentre il parcheggio è stato ricavato da un capannone». Alle carenze strutturali si aggiungono, secondo il sindacato, anche quelle di organico: «Non sfugge a nessuno la necessità di garantire efficienti livelli di sicurezza all'interno del territorio di Cava rispetto alla crescente domanda di serenità sociale dei cittadini, anche in considerazione dei fatti di microcriminalità, del posto occupato dalla città nell'ambito delle attività commerciali, della movida e del fenomeno della violenza calcistica». Secondo il sindacato, in uno degli incontri il sindaco avrebbe riferito la sua disponibilità a trasferire in modo provvisorio il Commissariato presso l'attuale Comando dei Vigili Urbani: «Nella programmazione triennale 2004-2006 l'Amministrazione aveva previsto la realizzazione della nuova sede con una previsione di 600mila euro, rimasti sulla carta». Inequivocabile, a questo punto, la posizione del sindacato: «Non ci teniamo a fare polemica. Il problema della sede rimane grave ed irrisolto mentre dovrebbe trovare concreta realizzazione, così come la localizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri». Secca la replica del sindaco Messina: «Io sono il primo a mettermi la fascia tricolore e manifestare la mia solidarietà alla Polizia, ma se vogliono far chiudere il Commissariato a Cava, lo facciano pure». Il primo cittadino precisa: «La Polizia occupa i locali dell'ex Pretura senza pagare il fitto. Si tratta di una sistemazione in ogni modo decorosa. Abbiamo anche proposto come localizzazione il Comando della Polizia Municipale. La Prefettura ci ha risposto che lo Stato non ha soldi e che noi Amministrazione avremmo dovuto pagare la ristrutturazione, ospitandoli per 6 anni a titolo gratuito. Non possiamo fare beneficenza, abbiamo già prosciugato le nostre casse. Non è giusto che a pagare siano i cittadini». Quanto al progetto di una nuova Caserma dei Carabinieri, Messina spiega: «Il Comune non ha voce in capitolo. La nuova Caserma è finanziata dal Provveditorato Opere Pubbliche».
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