Tu sei qui: CronacaIn azione gli "agenti" a quattro zampe
Inserito da (admin), martedì 6 maggio 2008 00:00:00
Dopo i pitbull, i ranger a cavallo: nel giorno della "prima" dei tre cani in formato Polizia Municipale che pattugliano l'ingresso della scuola elementare tra curiosità, carezze, diffidenze e tenerezze dei bambini della "Don Bosco", il progetto sicurezza dell'Amministrazione Gravagnuolo si spinge oltre. Diana, Johnny e Kim, i tre agenti a quattro zampe, servono infatti per individuare e dissuadere chi viola le regole; la cavalleria, invece, avrà compiti di sorveglianza e segnalazione. Bianca, occhi rossi, "buona", tranquilla, infastidita solo dall'abbaiare degli altri cani, è Diana la star della giornata per flash e telecamere: il pitbull "amstaff" si lascia perfino abbracciare dai bimbi con i grembiulini bianchi. Guai, però, se scatta l'ordine: prendi. «È micidiale - spiega l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore, padrone di un amstaff nero - fulminea, imprevedibile, azzanna alla pancia e non si ferma neppure se ferita. Agli agenti possiamo dare manganelli, pistole, mitra, ma non servono: i delinquenti sanno che sono armi che non saranno mai usate. Il cane no, il cane viene temuto». Il progetto sicurezza per Cava, che pure non è nota per alti tassi criminali, è nato per un'intuizione. Dopo aver cacciato i rom e allontanato i "vu' cumprà" con le merci contraffatte, il "rautiano" Senatore, convertitosi all'Udeur dopo anni di scontri in An, ha trascinato il sindaco Luigi Gravagnuolo in questa avventura dagli immediati, inaspettati effetti mediatici, ma a costi limitatissimi.
I cani in divisa hanno un tutor personale. Il pitbull vive a casa di Carmine Avagliano, cappello con visiera, pantaloni verdi militari ed un'orgogliosa targhetta argentata dei "Ranger" in petto, guardia ecozoofila da 24 anni, che si lascia andare: «Diana è dolcissima ed efficientissima. Siamo diventati una cosa sola, magari avessi avuto la stessa fortuna con mia moglie». Il pastore tedesco con il pedigree, nipote di un campione internazionale, figlio di "Uno", amico fedele di Pierluigi Marrazzo che alla prima cucciolata ha regalato Kim alla Polizia Municipale, vive nel Comando dei Vigili insieme all'altro pastore, Johnny. Il primo è assegnato all'agente Tommaso Landri, il secondo ad Emilio Cafaro, un ragazzo della Protezione Civile. E le ronde sono solo con il tutor.
Il primo giorno in azione è puramente dimostrativo. Anzi, la scelta di pattugliare una scuola elementare non è stata gradita dalla dirigente Ester Cherri, seccata dalla cattiva pubblicità in cui si finisce per equiparare la "Don Bosco" a luogo di spaccio. Qualche bimbo arriva e preferisce girare al largo dagli animali. Le mamme con altri cani devono faticare per portarli via. Nel complesso, però, le reazioni sono positive. «Ogni attività per aumentare la sicurezza è da giudicare con favore - spiega Alfredo Della Monica - I miei figli sono contentissimi di vedere i cani». «Sono un po' preoccupata per i pitbull, ma mio figlio è tranquillo», aggiunge Paola Landi. «Io questa Diana me la abbraccio - dice Alessandra, 10 anni - è bellissima».
Già da oggi, tuttavia, si fa sul serio, con i controlli alla stazione ed al Ragioneria, dove conterà più della forza di Diana il fiuto di Johnny, il pastore tedesco "lupide", cioè incrociato con un lupo, dall'olfatto infallibile nel cercare droga. Kim verrà impiegato nel controllo del mercatino. Tutti e tre collaboreranno ai posti di blocco con la Polizia all'uscita dell'autostrada. «Abbiamo questi agenti a servizio della città 24 ore al giorno, senza ferie o scioperi - continua Senatore - Sono addestrati per azioni antidroga, antirapina ed anche antincendio: voglio vedere i piromani agire se in zona ci sono questi cani. Ed il lupide può intervenire anche nella ricerca delle persone tra le macerie nel malaugurato caso di calamità, senza aspettare ore per l'arrivo di unità cinofile».
Ed in futuro ci sono i ranger a cavallo. Solo volontari. In collaborazione con il Comune di Mercato San Severino. Perché la sicurezza, nella versione cavese, è bene che spetta a tutti tutelare. Concetto ribadito nel salone della Polizia Municipale per un incontro con i genitori di 35 ragazzi sorpresi in azioni di bullismo sugli autobus. Nessun ostruzionismo, dopo aver ascoltato il resoconto minuzioso dei fatti contestati ai ragazzi. Padri e madri hanno, invece, rivolto un appello: «Aiutateci con i nostri figli. Siamo pronti a metterci in prima linea. Ci offriamo come volontari per servizi di controllo sugli autobus e davanti alle scuole».
Critiche da destra e sinistra
«Unità cinofili inutili, che danneggiano l'immagine della città». Da destra e sinistra piovono critiche sull'iniziativa della Giunta. Primo attacco da Antonio Armenante: «La repressione spetta agli organi preposti, le istituzioni locali devono affrontare i problemi anche in termini sociali - dice l'assessore del Prc - Il Comune dovrebbe affrontare il problema della sicurezza come prevenzione. Anche perché si ingenera l'idea che il diverso è nemico. Extracomunitari, ragazze costrette a prostituirsi, persone di altre religioni: le vittime diventano capri espiatori, mentre chi sfrutta resta impunito. E viene data un'immagine negativa di Cava». «L'unità cinofila serve all'Amministrazione per avere un po' di pubblicità - la reazione di Del Vecchio, Napoli, Schillaci e Siani di An - I cani antidroga sono una misura sproporzionata, poco rispettosa della tradizione civile di Cava e danno un'immagine negativa della città».
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