Tu sei qui: Cronaca‘Il commercio cavese è completamente privo di regole'
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 9 aprile 2002 00:00:00
«È passato quasi un anno - denuncia Aldo Trezza (nella foto in alto), presidente della Confesercenti - e stiamo ancora aspettando il nuovo piano del commercio. Vorrei ricordare al sindaco Messina ed ai suoi collaboratori che il commercio, così come il turismo, la città terziaria e dei servizi, è stato un suo cavallo di battaglia. Ha vinto un'elezione, ma i fatti dove sono? Qui si vive in una giungla senza regole e senza un progetto che sappia valorizzare, incentivare e diversificare il commercio, che è la più importante voce economica della città. Ancora oggi non c'è un calendario delle aperture domenicali, tanto per dirne una». Parole dure per una fotografia ormai ingiallita della Cava mercantile di una volta. «Il colpo di grazia - dichiara Enzo D'Apuzzo, commerciante storico del centro - lo hanno dato i parcheggi. Quello che denunciavamo già dieci anni fa si è regolarmente avverato. Aree di sosta insufficienti e senza custodia, ticket esosi, una viabilità difficile: ormai Cava non ha più nessun richiamo». «Ma perché i forestieri - si chiede Roberto Ricci, commerciante di hifi - dovrebbero venire a Cava? Per non parlare dei servizi e del decoro di Cava, quale offerta li dovrebbe richiamare che già non trovano nelle loro città? Se si vuole parlare del commercio bisogna inquadrarlo in un ambito più esteso, che deve riguardare anche il turismo e la valorizzazione delle nostre ricchezze. Oltre alle belle intenzioni domina il nulla». «La mancanza di un serio piano del commercio - analizza Rosario Virno, vicepresidente Ascom - ha prodotto un appiattimento dell'offerta commerciale. Abbiamo un corso che è un enorme negozio di abbigliamento. Un dato importante è anche lo sblocco delle destinazioni d'uso di molte strutture. Qui al centro abbiamo diversi esempi, dai cinema Capitol e Metelliano, chiusi da una decina d'anni, all'ex bar Lloyd. Va trovata una soluzione urgente per favorire l'apertura di altre attività, che mancano, ma non trovano spazio». «Proprio ieri - risponde Antonio Barbuti (nella foto al centro), assessore al Commercio - ho inviato una direttiva al nuovo dirigente del settore, Maurizio Durante, per la redazione del nuovo piano. La vecchia Amministrazione avviò uno studio incaricando una società di Rimini, la Istet, rimasto incompleto. Luglio 2000 era la scadenza fissata dalla Regione per la presentazione del piano, cosa che è stata fatta, ma solo per ottemperare un obbligo. Ora dobbiamo fare le cose per bene e realizzare un piano che sia sinergico anche ai nuovi strumenti urbanistici che stiamo approntando». Intanto, la Confesercenti ha avviato un monitoraggio attraverso un questionario, per conoscere la tipologia della clientela che viene a Cava, quale tipo di acquisto effettua e se è soddisfatta del servizio. Si parte venerdì prossimo al Centro Commerciale Cavese, mentre venerdì 19 sarà la volta della città.
I negozianti in coro: «Siamo in balia di ladri e vandali»
Una città a vocazione commerciale, finita negli ultimi mesi nel mirino di bande di falsari: carte di credito clonate, banconote false, assegni rubati o emessi a vuoto. Sono circa una ventina gli esercizi commerciali vittime di truffe nell'ultimo anno. Le Forze dell'ordine cittadine sono riuscite ad acciuffare, grazie alla collaborazione degli stessi commercianti, tre bande, tutte napoletane, specializzate negli acquisti di valore, come gioielli, telefoni cellulari ed anche elettrodomestici, per piazzare soldi ed altri effetti, tutti rigorosamente falsi. Ma l'allarme lanciato dai commercianti comprende altri rischi, primo fra tutti i furti. I predatori sono sempre in azione: diversi colpi sono stati messi a segno proprio al Corso principale, complici i lavori di ristrutturazione dei portici. Aiutati dalle impalcature, i ladri si sono intrufolati all'interno dei magazzini, portando via soldi ed articoli di valore. Infine i «vandali»: fu proprio il presidente della Confesercenti, Aldo Trezza, a denunciare il rischio continuo di atti vandalici. Specie di notte, bande di ragazzacci si divertirebbero ad imbrattare le saracinesche dei negozi, ad infrangere i vetri o, addirittura, ad incollare i lucchetti delle saracinesche.
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