Tu sei qui: CronacaI petardi devastano la chiesa di San Rocco
Inserito da (admin), martedì 4 gennaio 2005 00:00:00
Sconcertante gesto di alcuni vandali, che hanno piazzato due grossi petardi sotto le mura esterne della chiesa di San Rocco, all'altezza della piccola traversa di via Diaz. Sotto i colpi dell'esplosione sono andati in frantumi i vetri del finestrone laterale. Le schegge hanno ricoperto il pavimento, rendendo inagibile la piccola chiesa, dove non è stato possibile celebrare alcuna funzione religiosa. Fortunatamente, buona parte dei vetri sono stati rimossi nelle prime ore della mattinata, grazie all'intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco. Solo qualche giorno prima, alla vigilia del week-end di fine anno, una banda di ragazzini, quasi tutti tra i 14 ed i 16 anni, ha sistemato sotto la porta laterale del Duomo quella che nel gergo degli artificieri viene chiamata cipolla. L'esplosione, avvenuta poco prima delle 13, ha causato un grosso foro e l'annerimento della parete della Cattedrale. Secondo le prime ricostruzioni, lo sparuto gruppo di adolescenti sarebbe riuscito ad eludere i controlli, sebbene intensificati in concomitanza con le feste natalizie. Per quanto accaduto, dolore ed amarezza sono stati espressi dalla Diocesi. «Nel sottolineare il costante impegno delle Forze dell'Ordine - dice il parroco del Duomo, don Rosario Sessa - la Curia si addolora di fronte a questi gesti, segno della mancanza di rispetto di un luogo sacro come è la Cattedrale, patrimonio storico e culturale in cui tutta la città si identifica». I petardi di fine anno hanno riproposto una vecchia piaga, che sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza. Gli episodi di vandalismo perpetrati nei confronti dei simboli delle istituzioni religiose, quali appunto le chiese del centro come quelle della periferia, non sono circoscritti all'ultimo dell'anno. Da tempo scritte ingiuriose e spray colorati hanno lordato le pareti esterne della Cattedrale. La vernice ha ricoperto e danneggiato il portale principale del Duomo, solo da pochi anni restituito alla città come simbolo di quella ricostruzione sempre annunciata dopo il terribile terremoto dell'80. Dalla Curia non giunge alcun atto di accusa, ma solo la richiesta di un momento di riflessione, per prendere coscienza di questo fenomeno ormai dilagante e per adottare valide soluzioni. «È senza dubbio il segno della perdita di valori - ammette don Rosario Sessa - o meglio di qualsiasi valore, visto che si manca di rispetto anche nei confronti della Casa del Signore». Nella maggior parte dei casi gli autori di questi gesti sono giovanissimi, che una volta colti in flagrante rispondono al perché della loro azione con un sorrisetto vuoto. «Sconcerto giunge anche da coloro che fanno visita alla nostra città - afferma don Rosario - che si chiedono il perché di tali gesti. La città intera, l'intera comunità cavese deve interrogarsi per cercare di trovare delle alternative a questi giovani, il cui passatempo preferito è restare seduti sulle scale della Cattedrale, per poi trovare il momento giusto per imbrattare le mura».
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