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Cronaca

Folklore, i progetti di Servalli

Inserito da (admin), martedì 14 luglio 2015 00:00:00

A colloquio con il sindaco Servalli sull’argomento Folklore. Dalla location degli allenamenti alla “Settimana Rinascimentale”, dal poco “sfruttato” titolo di “Città del Folklore” alla mai adeguatamente valorizzata “Disfida dei Trombonieri”. Una chiacchierata a 360 gradi, con il primo cittadino che ha senza remore esposto i suoi programmi e progetti in merito. Senza mancare di rivolgere un “bonario” rimprovero ai protagonisti di questo universo. Leggiamo insieme, allora, il “Servalli-pensiero” sul Folklore.

Partiamo con una considerazione “extra-folkloristica”. La sua elezione è arrivata alla fine della settimana in cui i cavesi hanno ricordato il miracolo eucaristico che nel 1656 pose fine alla terribile pestilenza. Lo interpreta come un auspicio? È lei la persona giusta per “guarire” la nostra città dai “mali” che l’attanagliano?
Sicuramente. In molti hanno riposto in me la speranza di risollevare la nostra amata città dai mali che l’affliggono. Mali che bisogna affrontare con determinazione. La città ha bisogno di risalire la china a partire dagli interventi ordinari. Messa in sicurezza delle strade e risanamento della rete fognaria, che in molti punti della città è obsoleta. Fenomeno rifiuti, che ad oggi ci presenta una città in disordine. L’atavico problema delle infiltrazioni nelle nuove case popolari. Sarà un grande tour de force per me e per i miei “uomini”, chiamati a dare il meglio.

Cava de’ Tirreni dal 2011 si fregia del titolo di “Città del Folklore”, ma in realtà pochi lo sanno. Come pensa di rilanciare e “sfruttare” questo importante riconoscimento?
Si tratta di un titolo che, a causa di dissidi tra alcune realtà folkloristiche, non è ben valorizzato. Il riconoscimento di Città del Folklore deve essere rafforzato con un’organizzazione ad hoc e con una partecipazione congiunta di tutte le realtà associative, fucine del folklore e della cultura. Non bisogna creare disparità di trattamento tra una realtà e l’altra, come mi è stato riferito sta accadendo da un po’ di anni. Ho in mente di rilanciare questo titolo, inserendo la partecipazione dei vari sodalizi esistenti anche nelle iniziative che andremo a programmare a sostegno del commercio.

Una delle questioni in materia da troppo tempo irrisolta è quella relativa alla “location” da destinare ai vari sodalizi per i loro allenamenti, anche per evitare “fastidi” ai cittadini. Come pensa di affrontare e risolvere tale problematica?
Ho pensato di destinare l’ex velodromo come location per gli allenamenti. Ovviamente, per evitare dissidi, bisognerebbe creare una turnazione, che deve essere rispettata.

La precedente Amministrazione Galdi ha lanciato l’iniziativa della “Settimana Rinascimentale”, raccogliendo in un unico grande “contenitore” buona parte degli eventi folkloristici cittadini, per cercare di renderli più appetibili sul mercato turistico. Porterà avanti tale intuizione? Se sì, con quali modifiche e/o correttivi?
Con la Settimana Rinascimentale sono stati concentrati diversi eventi che sicuramente devono essere meglio pubblicizzati e, se vogliamo attrarre i media nazionali, occorre necessariamente ridurre drasticamente i tempi, ipotizzando anche delle “Disfide per Distretto”, ovvero gli otto Casali che compongono i quattro Distretti si sfidano in uno stadio frazionale, quello nel territorio del Distretto, tanto da ottenere poi i quarti di finale, la semifinale e la domenica deputata alla finalissima avere i due Casali sfidanti, davanti allo schieramento dei restanti sei Casali. Il tutto coronato da un’unica breve coreografia ed una finalissima batteria di spari con tutti i pistoni presenti in campo.

Nel suo programma elettorale ha ipotizzato la creazione di un marchio “Cava Città rinascimentale”. Ci spieghi meglio modalità e finalità di questo progetto.
Una Città rinascimentale necessita di avere una location adeguata e Cava de’ Tirreni, col Centro Commerciale Naturale, che è il borgo porticato, non deve costruirla. Imbandierare la città con i colori dei Distretti e dei Casali e, coinvolgendo i commercianti, avere le commesse dei negozi, ovvero quanti sono presenti negli esercizi commerciali, con vestizioni rinascimentali. Intanto i giovani trombonieri e sbandieratori, ma anche i figuranti dei cortei, possono passeggiare per il borgo e vivere, con i turisti, la magia del Rinascimento.

I “Festeggiamenti in onore del SS. Sacramento” (comunemente detti “Festa di Monte Castello”) nel 2016 arriveranno alla loro 360ª edizione. La sua Amministrazione supporterà - ed eventualmente in che modo - le iniziative che l’Ente Montecastello già sta programmando per celebrare lo storico traguardo?
I Festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento devono tornare ad avere l’atmosfera del passato e rimarcare sempre e comunque che Cava de’ Tirreni è “Città Eucaristica” come le altre 64 del mondo. Nel 1656 la nostra Città, come le altre del Regno di Napoli, fu flagellata dalla peste bubbonica; 6.300 furono i morti. La processione di Don Angelo Franco, dalla Santissima Annunziata al terrazzo superiore del Castrum Sanct’Adjutore, con la pia benedizione, scongiurò il peggio. È un evento che continuerà ad avere il sostegno della civica Amministrazione, non solo economico.

“...la Disfida dei Trombonieri, unica in Italia, eppure mai uscita dai confini della nostra provincia”: così si legge nel suo programma elettorale. Come mai la storica manifestazione cittadina non è mai riuscita ad imporsi a livello nazionale? Qual è la sua “ricetta” in tal senso?
Quando nel 1974 fu ideata da Luca Barba, in armonia con i vertici dei trombonieri a quel tempo costituiti, l’A.A.S.T., con l’avv. Enrico Salsano ed il dr. Raffaele Senatore, lo scopo era quello di creare un evento d’attrazione. Oggi, nel 2015, con la 39ª edizione, atteso che nel 1976 e 1982 non venne eseguita, ci troviamo a “viverla” ancora entro le mura cittadine. La ricetta dell’Amministrazione è quella, come detto in precedenza, di ridurre notevolmente i tempi destinati ai singoli Casali e quelli della giuria, adottando, se del caso, sistemi elettronici. L’ispezione all’arma, eseguita sulla linea di sparo, sottrae troppo tempo; è un’operazione che può essere eseguita agevolmente quando i Casali sono “ammassati” nell’area della curva sud. Nessuna televisione nazionale verrà a riprendere quattro-cinque ore di esibizioni, inframmezzati da troppi, ma troppi, “tempi morti”. Ovviamente il tutto deve avere l’accondiscendenza dell’A.T.S.C.

In molti sostengono che l’organizzazione degli eventi folkloristici dovrebbe essere affidata ad un organismo super partes. A tal fine il suo predecessore, Marco Galdi, aveva pensato all’istituzione di una fondazione ad hoc. Secondo lei è una soluzione “percorribile” e soprattutto efficace?
Sì, la fondazione è una soluzione percorribile. Si è compreso che i sodalizi associati all’A.T.S.C. hanno troppi impegni d’assolvere, per cui deve esservi un organo esterno che dia loro le direttive da eseguire. Ovviamente il sodalizio che non dovesse ottemperare alle direttive ricevute deve essere penalizzato. Occorre stabilire delle regole che tutti devono rispettare.

Quale contributo, a suo avviso, ha dato finora il movimento folkloristico cavese per attirare turisti in città? Cosa ha in mente per “ottimizzare” l’apporto turistico ed economico che il Folklore cavese può dare alla città?
A mio sommesso avviso, una città che ha nel suo seno 8 sodalizi di trombonieri, 5 di sbandieratori, 2 di cavalieri e cortei, per oltre 1200 figuranti, con oltre 20 destrieri d’alta scuola, dovrebbe avere un’eco ultranazionale, con la conseguente attrazione turistica. Se tutto ciò non avviene vi è qualcosa che non funziona. Penso all’eccessivo dualismo fra sodalizi. Ogni fine settimana si potrebbero realizzare momenti d’attrazione, forse con minore frastuono. Occorre che i protagonisti del folklore cittadino entrino realmente nel personaggio che stanno rappresentando e diano, alla città ed ai turisti, prova della loro seria professionalità.

In conclusione, anche in virtù dei sempre più esigui contributi concessi dagli Enti, quale futuro “vede” per il Folklore cittadino?
Gli stanziamenti nazionali sono ridotti al lumicino, ma Cava de’ Tirreni, col borgo medioevale, con i trombonieri, sbandieratori, cavalieri, teatranti e non solo, può ancora distinguersi, ma occorre che tutti facciano la loro parte; Amministrazione compresa.

Articolo tratto da “Carpe Diem…”, periodico dell’Associazione Storico-Culturale “Archibugieri SS. Sacramento”

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