Tu sei qui: CronacaEx Tabacchificio, acquisizione ad uso pubblico
Inserito da (admin), martedì 13 maggio 2008 00:00:00
L'ex Manifattura Tabacchi torni alla città: è l'appello dell'Associazione Assoutenti e di una proposta di un progetto presentato da un gruppo di associazioni culturali cavesi. Intanto, le Manifatture Sigaro Toscano, ultimi detentori dello stabile, a firma dell'architetto Marco Casamonti, hanno presentato un progetto che prevede la realizzazione di un albergo, residenze, uffici e box interrati. «L'opificio è patrimonio della città e deve essere restituito alla fruizione dei cavesi», dichiara Felice Cavaliere, presidente dell'Accademia "Jacopo Napoli", che, unitamente alle associazioni Agorà, Bimed, Cna, Italia Nostra, Tribunale per i diritti del malato, ha presentato un progetto che prevede nella struttura sale museali, con una sezione dedicata alla tradizione della coltivazione del tabacco, musicali, ristorazione ed edilizia convenzionata pubblica.
La proposta è stata illustrata ieri al Club Universitario Cavese (presente all'incontro anche l'architetto Riccardo Dalisi, progettista dell'Albergo dei Poveri di Napoli) ed ha riscosso consensi. «È un modo concreto per contribuire a ricreare quel futuro di qualità che l'Amministrazione Gravagnuolo vuole perseguire per la nostra città e riappropriarsi di una parte di quel patrimonio che nel passato è stato vanto per l'intera comunità», aggiunge l'avv. Bruno Todisco, tra i promotori del Mal Cal (l'associazione che ha dato il via ad una serie di progetti inseriti nella manifestazione di interesse ai fini della pianificazione partecipata per la redazione del Documento di orientamento strategico).
Attualmente l'Amministrazione comunale può chiedere la retrocessione dell'immobile, esercitando il diritto di prelazione, previo il versamento della somma di 6 milioni e 500mila euro, come da perizia effettuata dalle Manifatture Sigaro Toscano. Ma il sindaco Gravagnuolo ha già provveduto ad una perizia di parte, che riduce la somma a 1 milione e 500mila. Proprio in questi giorni si terrà l'incontro con la società proprietaria per discutere il problema. Il presidente dell'Assoutenti, Francesco Avagliano, suggerisce per il riscatto la realizzazione di una società di trasformazione urbana: «È uno strumento di intervento previsto dal legislatore, messo a disposizione degli enti locali nelle aree urbane consolidate in attuazione degli strumenti urbanistici». Possono partecipare le Province, le Regioni, i privati scelti tramite procedura ad evidenza pubblica, oltre alle città metropolitane ed ai Comuni.
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