Tu sei qui: CronacaEmergenza incendi: rischiano di morire due volontari cavesi
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 23 agosto 2001 00:00:00
Non si placa la furia delle fiamme in Costiera Amalfitana. Dopo l'incendio di due giorni fa a Cannaverde, le montagne della costa che vanno da Vietri sul Mare a Maiori hanno ripreso a bruciare. Questa volta i roghi si sono registrati nei boschi a ridosso dell'abitato di Cetara, dove per l'intera mattinata di ieri sono stati impegnati operai della Comunità Montana e volontari del servizio antincendio, coordinati dagli agenti del Corpo Forestale di Tramonti. E proprio nella zona interessata dal fenomeno, denominata Valle Camillo, ove peraltro è ubicato il cimitero comunale, per poco non si è sfiorata la tragedia. Due degli addetti al servizio di spegnimento dell'incendio, per cause ancora in via di accertamento, hanno rischiato di finire nel rogo per colpa di un improvviso malore causato, a quanto pare, dal fumo denso che si era sviluppato in seguito alle fiamme. Vincenzo Parentale, 42 anni, di Cave de' Tirreni, e Vincenzo Penna, 45 anni, anche lui cavese (questi i nomi degli operai del servizio boschivo della Provincia impegnati tra le montagne di Cetara) avrebbero perso i sensi scivolando lungo la roccia. Una zona impervia, quella dei boschi di Valle Camillo, che ha procurato non poche difficoltà durante le operazioni di recupero. I due sono stati immediatamente individuati, grazie anche all'ausilio di uno degli elicotteri impiegati nell'attività di spegnimento delle fiamme, e trasportati in un luogo più sicuro da alcuni colleghi che operavano con loro in quel momento, mentre altri hanno provveduto a lanciare l'allarme. Sul posto, poco dopo, è giunta la lettiga di una delle ambulanze dei volontari della Misericordia che operano presso il presidio di primo soccorso di Cetara. Gli addetti al servizio di emergenza sanitaria hanno dovuto arrampicarsi lungo la scarpata per portare le prime cure agli uomini, che mostravano evidenti sintomi di intossicazione da fumo. La stessa diagnosi fornita poco più tardi dai sanitari dell'ospedale di Cava de'Tirreni (nella foto in basso), dove Vincenzo Parentela e Vincenzo Penna sono stati trasportati. Per entrambi, fortunatamente, solo problemi respiratori e qualche piccola escoriazione. Nulla più, insomma, oltre al forte spavento ed alla faticosa opera di recupero dei soccorritori impegnati ieri in Valle Camillo. I sanitari dell'Ospedale di Santa Maria dell'Olmo, dopo averli tenuti sotto osservazione, hanno infatti deciso di dimetterli stesso in giornata. «Siamo stati avvisati dell'incendio intorno alle 10.30 - ha spiegato in serata Vincenzo Parentale - e siamo subito accorsi sul luogo, mettendo in pratica le istruzioni che ci hanno impartito durante il corso per pompieri che la Provincia ci ha fatto seguire prima dell'assunzione per tre mesi. Non ci siamo sentiti male durante l'incendio - continua Parentale - ma dopo averlo spento. In pratica, i fumi respirati durante l'intervento ci hanno danneggiato dopo, alla fine dell'opera. Fortunatamente, però, tutto è finito bene».
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