Tu sei qui: Cronaca"Di Mauro", lavoratori in rivolta
Inserito da (admin), venerdì 4 novembre 2005 00:00:00
Tensione davanti ai cancelli della "Di Mauro". Ieri pomeriggio gli operai hanno bloccato, fino a tarda sera, con un catenaccio e cassonetti dei rifiuti, l'uscita laterale della fabbrica, per evitare che una stampatrice, venduta dal commissario liquidatore, partisse per Spoleto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato ed i Vigili Urbani. La protesta è stata dura, ma pacifica e senza incidenti. Gli operai, in cassa integrazione da 6 mesi, hanno chiesto l'intervento del prefetto. «Non ci muoviamo di qui - hanno gridato - fino a quando il prefetto non ci assicurerà il suo impegno per discutere la nostra situazione al Ministero». Solo a tarda ora e dopo contatti con la Prefettura, la stampatrice è stata fatta partire per la sua nuova destinazione. «Di qui non deve uscire più nulla. Siamo stufi - hanno aggiunto i dipendenti - di vedere smembrare la fabbrica sotto il nostro naso, senza che ci si preoccupi del nostro futuro. Il prossimo giugno scadrà la cassa integrazione e noi saremo in mezzo ad una strada. Non vogliamo neppure immaginare cosa potrà succedere se non si troverà una soluzione». Nel primo pomeriggio, intanto, un primo risultato è stato raggiunto. Una delegazione degli operai ha avuto un incontro con i commissari del Tribunale, che hanno assicurato il blocco delle vendite fino a metà gennaio. Sarà pubblicato a giorni un bando per ricercare manifestazioni d'interesse di imprenditori intenzionati a rilevare e rilanciare le "Arti Grafiche Di Mauro". In mattinata, invece, all'assemblea dei dipendenti sono intervenuti, oltre ai sindacati, anche il senatore Vincenzo Demasi, il consigliere regionale Ugo Carpinelli, il vice-presidente della Provincia, Achille Mughini, l'assessore provinciale al Lavoro, Massimo Cariello, il candidato sindaco dell'Unione, Luigi Gravagnuolo, l'ex sindaco e candidato di Forza Italia, Alfredo Messina, gli ex consiglieri comunali Pasquale Santoriello, Antonio Armenante ed Alfonso Senatore. «Ci sono tutte le condizioni - ha affermato Demasi - per convocare finalmente il tavolo al Ministero. Questo è il mio impegno». «Bisogna evitare speculazioni elettoralistiche - ha replicato Gravagnuolo - l'impegno del Comune può essere quello di favorire gli investimenti a Cava attraverso delle premialità agli imprenditori, ma a condizione che vengano assorbiti i dipendenti della Di Mauro». «Purtroppo ci ritroviamo senza un'Amministrazione comunale - ha aggiunto Messina - in grado di essere punto di riferimento nella gestione della crisi. Ma il nostro impegno non si è certo fermato». «Se necessarie - ha detto Cariello - anche azioni di lotta dure, ma pacifiche, per far sì che ci sia al più presto un incontro al Ministero».
Una lotta infinita
Un braccio di ferro senza fine, quello che sta opponendo i lavoratori dell'azienda tipografica "Di Mauro" alle controparti istituzionali. Adesso nel mirino c'è la gestione della fase fallimentare. I lavoratori temono che proprio in questa fase possa insinuarsi una strategia che li lasci privi di ogni ancoraggio ad una possibile opportunità di rientrare nell'attività produttiva. Per questo ieri si sono decisi alla linea dura. E lanciano un appello al mondo politico.
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