Tu sei qui: CronacaConvegno "5 Stelle" sulla Sanità pubblica, a rischio il futuro dell'ospedale cavese
Inserito da (admin), martedì 11 marzo 2014 00:00:00
Si è svolto sabato 8 marzo, presso il Centro Sociale di Salerno, un incontro sulla Sanità pubblica in Campania. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla cittadina parlamentare Silvia Giordano, membro della Commissione Affari Sociali al Parlamento, ed è stata organizzata in maniera impeccabile da Francesco Virtuoso.
All’incontro hanno partecipato parlamentari “5 Stelle” campani e non: il Vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, Angelo Tofalo, Silvia Giordano, Andrea Cioffi, Luigi Gallo, Giulia Di Vita, Vega Colonnese, Maria Lucia Lorefice, Matteo Mantero, Carlo Sibilia. Francesco Virtuoso ha moderato l’incontro, al quale sono intervenuti, per portare il loro contributo, componenti del Comparto Sanità della Campania.
Il dott. Ugo Tommasino dell’ospedale di Caserta ha evidenziato le problematiche dei Pronto Soccorso. Infatti, le varie strutture dislocate sul territorio non riescono ad assistere nella maniera opportuna i pazienti. I medici presenti nei Pronto Soccorso non sono, spesso, adeguatamente formati per interventi di prima emergenza, oltre all’evidente carenza di personale tecnico specializzato.
Il dott. Maurizio Di Domenico ha portato l’attenzione dei presenti sull’ospedale di Cava de’ Tirreni, che con il decreto 49/2010 della Regione Campania è stato dichiarato a “posti letto zero” e successivamente accorpato all’Azienda Universitaria del Ruggi d’Aragona. Sono state evidenziate perplessità riguardo il destino del nosocomio metelliano nel momento in cui l’Azienda Universitaria completerà l’ampliamento del numero dei propri posti letto, necessari presso la struttura di Salerno. Sono state ribadite le proposte di trasformare l’ala nuova dell’ospedale in una “piattaforma di emergenza e stabilizzazione medica e chirurgica” e di istituire una “casa della maternità”, dove le neo-mamme possano partorire naturalmente in un ambiente quanto più vicino all’intimità familiare, ma al contempo assistite dal personale ostetrico specializzato. Si è portata al riguardo l’attenzione sulle statistiche inerenti il ricorso al parto cesareo, passato negli ultimi 20 anni dall’11,2% del 1980 al 60% in Campania del 2008.
Il dott. Orfeo Mazzella ha esposto il problema delle malattie rare. Attualmente, nella lista ufficiale sono “censite” solo 485 malattie, mentre il numero di quelle non riconosciute dalla Sanità è molto più alto. La LEA (la lista in merito) è aggiornata al 2001, ma da allora sono state individuate altre malattie rare che la Regione Campania non riconosce per mancanza di fondi. I pazienti devono, di conseguenza, affrontare spese ingenti per indagini e terapie senza avere un minimo di assistenza dalla Sanità pubblica, non essendo riconosciute tali patologie. Il paradosso è che la Regione Campania deve rimborsare i cittadini che decidono di sottoporsi alle opportune terapie in quelle Regioni che, avendo aggiornato la LEA, riconoscono come rimborsabili le terapie per le specifiche patologie. Attualmente è in esame la proposta di legge presentata il 6 giugno dalla cittadina Silvia Giordano per la richiesta dell’aggiornamento annuale della lista delle malattie rare e di non fare spending review su tali malattie. Fulcro principale del problema viene riconosciuto essere il Titolo Quinto della Costituzione, dove lo Stato demanda alle Regioni le problematiche inerenti la sanità, ma poi le Regioni non hanno fondi sufficienti per poter essere indipendenti.
Il dott. Catello Lambiase, radiologo, ha parlato della sua esperienza di paziente, che, non avendo ricevuto le terapie opportune a Napoli, ha preferito curarsi in Francia, dove è stato seguito da medici italiani che lavorano e fanno ricerca all’estero, cosa da loro ritenuta impossibile in Italia. Ha puntualizzato successivamente, come ribadito anche dal delegato Rsu, Vito Storniello, il continuo straordinario a cui è sottoposto il personale sanitario: turni fino a 48 ore, che danneggiano sia le casse delle Aziende che i pazienti, visto che il personale non può mantenere la dovuta concentrazione durante tutto l’arco di questo carico lavorativo. Attenzione è stata posta, inoltre, all’istituto dell’Intramoenia, che, introdotta per ridurre le liste di attesa, ha avuto come riscontro una spesa aggiuntiva di 22 milioni di euro per le visite mediche e, spesso, un allungamento delle liste d’attesa, segno evidente che qualcosa continua a non funzionare.
Il sig. Michele Moscariello, invece, ha focalizzato l’attenzione sulle strutture parallele in Campania, aziende pubbliche e private, parlando di un “giro criminale” di nomine, alleanze tra imprenditori e politici per favorire determinate ditte o case di cura private che non sono in grado di dare un’assistenza decente ai cittadini. Dal 1998 ad oggi sono state accreditate decine di strutture private, favorite dal lassismo e dalla noncuranza dei dirigenti pubblici delle Aziende Sanitarie Locali.
La giornata si è conclusa con i saluti dei parlamentari presenti, che hanno sottolineato come le strutture pubbliche non siano indipendenti dal punto di vista energetico, non avendo impianti di cogenerazione atti a ridurre i costi. È stato, inoltre, notato come, nelle procedure di recupero crediti da parte delle aziende private (es. le farmacie), gli avvocati da queste nominati abbiano la “cattiva abitudine” di chiedere i propri rimborsi istituendo delle procedure individuali, piuttosto che riunire le varie richieste in un procedimento unico, con un conseguente, enorme aumento delle spese dovute. È stato, inoltre, sottolineato quanto grave sia, e quanti disastri gestionali abbia avuto ed abbia tutt’oggi, la scelta politica dei quadri manageriali, fatta in genere per simpatie o appartenenze partitiche piuttosto che in base a criteri meritocratici.
Il pensiero finale è stato che:
- la “Sanità deve restare pubblica”, visto che, comunque, gli accreditamenti a pioggia delle strutture private non hanno portato ad alcun miglioramento;
- il coinvolgimento dei cittadini e delle professionalità, come in questa giornata, è essenziale per poter preparare un piano di riforma della Sanità.
Il tutto racchiuso nella celebre frase del Mahatma Gandhi: «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo».
cava5stelle.it
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