Tu sei qui: CronacaBlitz della Digos, denunciati 58 tifosi aquilotti
Inserito da (admin), venerdì 14 maggio 2004 00:00:00
58 ultrà della Cavese sono stati denunciati per adunata sediziosa, istigazione al reato, vilipendio delle Forze dell'Ordine e corteo non autorizzato. Il vero e proprio blitz, che ha preceduto le denunce, è scattato nella notte tra martedì e mercoledì, per concludersi all'alba di ieri. Gli agenti della Digos e della Questura di Salerno hanno fatto irruzione nelle abitazioni dei tifosi e sono riusciti a trovare i riscontri probatori ad un'indagine investigativa lunga e complessa, durata oltre un anno, che ha visto le forze di Polizia, dentro e fuori lo stadio di Cava de'Tirreni, al centro di numerose minacce ed atti intimidatori. Il 30 novembre scorso, in concomitanza dell'incontro Cavese-Igea Virtus, un folto gruppo di facinorosi improvvisò addirittura un corteo, ovviamente non autorizzato, che si concluse non certo pacificamente al Commissariato di Cava de'Tirreni, per protestare contro numerosi provvedimenti di divieto di accesso allo stadio emessi dalla Questura di Isernia. Volarono parole grosse all'indirizzo degli agenti ed anche minacce neppure tanto velate, con vari oggetti lanciati all'indirizzo degli agenti e delle finestre del Commissariato. I facinorosi hanno continuato nelle loro azioni intimidatorie nei mesi successivi, con striscioni allo stadio, cori all'indirizzo delle Forze dell'Ordine e scritte minacciose comparse in vari punti della città metelliana. «Siamo riusciti - spiega il vice questore Sebastiano Coppola - ad identificare queste persone, tra le quali c'è anche qualche minorenne, e l'altra notte nelle loro abitazioni abbiamo trovato numerosi riscontri alle nostre ipotesi accusatorie ed alla nostra attività investigativa». Tutti denunciati, quindi, i 58 perquisiti, che avevano ancora in casa le bombolette utilizzate per le scritte minacciose, gli striscioni contro le Forze dell'Ordine ed anche diversi corpi contundenti, dalle spranghe di ferro alle mazze di legno, che all'uopo potevano trasformarsi in vere e proprie armi.Tra i denunciati non vi sono nomi "eccellenti", assicura il vice questore, ma soltanto bulli di quartiere: persone già ben note alle Forze dell'Ordine, insomma, individuate da tempo come potenzialmente pericolose. Le indagini proseguono ora per accertare eventuali collegamenti con altri gruppi ultrà. «Ovviamente - chiarisce il vice questore - si tratta di una sparuta frangia di tifosi cavesi, che non ha nulla a che vedere con la stragrande maggioranza della tifoseria, sana e corretta». I vari episodi minacciosi che negli ultimi anni hanno accompagnato le partite casalinghe (ma anche qualche trasferta) degli aquilotti avevano creato non poca apprensione in città. Le indagini della Questura si sono mosse con estrema cautela e discrezione per lunghi mesi, proprio per individuare il maggior numero possibile di questi facinorosi prima di procedere al blitz. Indagini estremamente complesse, «giacché - spiega il vice questore - a Cava non ci sono rapporti sistematici con il tifo organizzato ed i gruppi ultrà come avviene altrove».
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