Tu sei qui: CronacaAnziana derubata ad Assisi da un falso agente
Inserito da (admin), venerdì 1 ottobre 2004 00:00:00
Aveva detto di aver lavorato nella provincia di Salerno. In compagnia di un ragazzino e con un giubbotto da vigilantes, le aveva parlato prima dell'inizio della messa. Era riuscito, così, a conquistarsi la fiducia di un'anziana di Pregiato, in pellegrinaggio con alcuni parrocchiani ad Assisi. E quando lei ha lasciato la borsa sui banchi della chiesa per partecipare alla comunione, il finto agente le ha portato via soldi, cellulare ed altri oggetti contenuti nella borsetta. Vittima della spiacevole disavventura è un'anziana di Pregiato, ritornata in città dopo un week-end trascorso in Umbria in occasione di un tour religioso organizzato da alcuni parrocchiani della frazione. Il furto è stato subito segnalato alla Stazione dei Carabinieri, diretta dal vice-comandante Giovanni Rescigno, per sperare di recuperare almeno i documenti. «Può darsi che qualcuno ad Assisi li trovi. Ed abbia la buona volontà di portarli ai Carabinieri», si augura la donna. L'episodio, accaduto in Umbria durante uno dei tanti pellegrinaggi religiosi organizzati in questa stagione autunnale, fa scattare di nuovo l'allarme truffe agli anziani. Se l'estate, infatti, è la stagione di massima emergenza, perché le città sono semideserte e gli anziani restano soli, la primavera e l'autunno, mesi scelti per le trasferte ed i viaggi religiosi, non sono da meno. Stando alle stime rilevate dalle Forze dell'Ordine cittadine, questo genere di raggiri aumenta soprattutto nelle trasferte, complice qualche disattenzione di troppo. La lista dei trucchi e dei travestimenti è ormai terminata. Ed è l'utilizzo sempre più frequente da parte dei malviventi di simboli e divise delle istituzioni a rendere ancora più difficile contrastarli. «Stava per iniziare la messa. Ero seduta in chiesa - racconta la donna - ed accanto a me c'era un uomo di bell'aspetto, sulla quarantina. Indossava un giubbotto blu con scritta adesiva su un fianco, come quelli degli agenti. Sembrava molto gentile. Mi ha chiesto da dove venivamo. E quando ha capito che eravamo di Cava, ha tenuto a precisare che aveva lavorato in provincia di Salerno. Mi ha detto che si era trovato molto bene nelle nostre zone». Questo il facile espediente per conquistare la sua fiducia. «Non è che sono stata ingenua. Mi è sembrato naturale al momento della comunione - spiega la donna - lasciare la borsa sul banco, insieme all'ombrello». È stato allora che l'uomo è entrato in azione. In pochi attimi è riuscito ad aprire la borsa ed a trafugare il portafoglio con un centinaio di euro, il telefono cellulare ed altri oggetti preziosi. «Quando sono tornata al mio posto - continua la donna - era sparito. L'ho visto allontanarsi in gran fretta, ma non ho fatto caso a questo particolare. Solo dopo, quando sono rientrata in albergo ed ho aperto la borsa, mi sono accorta di essere stata derubata». Una volta rientrata a Cava, l'anziana ha presentato formale denuncia alla Stazione locale dei Carabinieri. «Spero così di recuperare almeno i documenti», confida. Fino ad oggi, però, i militari non hanno avuto alcuna segnalazione proveniente dalla città umbra. Con ogni probabilità, non avrà più indietro i suoi oggetti personali e neppure i documenti. Molto spesso, in realtà, sono gli stessi anziani, timorosi di essere considerati troppo avanti negli anni e per questo preda di facili raggiri, a non voler denunciare i furti e le truffe di cui restano vittime. «Il nostro Comando di Polizia Municipale - ricordano gli agenti - ha indicato un numero verde (800 279221) per segnalare truffe e raggiri, a volte anche semplici sospetti. Naturalmente, vale il decalogo divulgato anche in estate, nel quale si consiglia agli anziani di non fidarsi di persone che bussano alla porta in divisa o spacciandosi come tecnici comunali, dell'Enel e del gas». Attenzione anche agli incontri per strade, occhi aperti agli sportelli bancari e postali. E non basta. Rientrano nelle lista pure chiese e pellegrinaggi religiosi.
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