Tu sei qui: CronacaAbbazia, chiude anche lo Scientifico
Inserito da (admin), lunedì 29 agosto 2005 00:00:00
Ancora una ferita per la città, ed in particolare per la scuola cavese. L'Abate della Badia, Benedetto Chianetta, ha decretato per motivi economici la chiusura del Liceo Scientifico statale funzionante presso l'Abbazia benedettina. Per molti un fulmine a ciel sereno, per altri era nell'aria. Una decisione che ha lasciato il segno. I docenti, i genitori e gli alunni ne sono stati informati solo nel mese di agosto. «Solo nei primi giorni del mese ci è stato comunicato che il Liceo Scientifico non avrebbe riaperto i battenti a settembre e che erano stati predisposti già i nullaosta per le iscrizioni ad altri istituti. Abbiamo sollecitato incontri con i docenti, con l'Abate e con lo stesso preside. Purtroppo, la volontà dell'Abate di mettere fine a questa esperienza educativa è risultata fino ad oggi vincente, anche se non mancano i tentativi di mantenere in vita l'istituzione che è stata un vanto per la città e per l'Abbazia»: così uno dei genitori. Una decisione non condivisa, a quanto pare, dal preside, padre Eugenio Gargiulo, dai docenti e dai genitori. C'è una forte resistenza, qualcuno ha minacciato di ricorrere al magistrato, non sussistendo gli estremi per una chiusura improvvisa e penalizzante per i docenti e per le famiglie. Attualmente, risultavano iscritti al Liceo 60 alunni per le 5 classi, con 11 docenti. Oggi i primi sono costretti a trovare nuove istituzioni, i secondi nuova sistemazione. « Non bisogna dimenticare - si agita uno dei docenti - che già dall'inizio di luglio si è attuata la tattica del disimpegno, rifiutando iscrizioni o non incoraggiandole. Siamo sicuri: tra luglio, agosto e settembre avremmo potuto incrementare ampiamente le classi». E' doloroso constatare che in 4 anni è stata cancellata di colpo un'esperienza, quella della scuola, che viveva dalla seconda metà dell'Ottocento. Prima con il Liceo Classico, dove docenti come Bonazzi, Infranzi, Dipalma, Marra, Trezza e tanti altri hanno onorato la scuola e l'impegno educativo, poi con le Scuole elementari e medie, infine con il Liceo Scientifico, nato negli anni ‘60. Intanto, nei corridoi silenziosi dell'Abbazia si vive lo scontro tra l'Abate, sempre più deciso ad utilizzare la struttura per altri progetti culturali, e chi si batte per la conservazione dell'impegno didattico scolastico. Questi ultimi hanno trovato e troveranno sempre più solidarietà nella città e tra gli ex alunni: «Lì abbiamo respirato cultura e fede». Padre Gargiulo stava lavorando perché quella della Badia diventasse una scuola di eccellenza, pur tra tanto disagio. Oggi la decisione dell'Abate, dettata da difficoltà economiche, frusta progetti, iniziative e - perché no - sogni di un ritorno della scuola della Badia ai tempi dei Bonazzi e di tanti maestri. Intanto, i nullaosta stanno sulla scrivania ed attendono di essere firmati. Per ora padre Eugenio è assente per malattia. Molti sperano che avvenga il miracolo e che l'Abate venga convinto a recedere dalla propria decisione e trovi le risorse utili. I più vicini sostengono che essa è maturata con sofferenza, che ormai si era alla fine e che il taglio doveva essere netto. Ben altri progetti potrebbero essere attuati, legati alla realtà culturale del Museo, restituito alla sua funzione, o alla stessa Biblioteca ed al suo ricchissimo patrimonio, quotidianamente meta di studiosi. «E' possibile coniugare scuola e progetti culturali, occorre saper utilizzare uomini e risorse», commenta il prof. Franco Bruno Vitolo, già docente alla Badia.
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