Tu sei qui: Territorio e AmbienteScuola, Dad il sabato per combattere il caro energia: la proposta dei presidi fa discutere
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), lunedì 29 agosto 2022 10:42:28
Per far fronte alla crisi energetica, Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani, l'Anp, ha proposto di tornare alla Dad (didattica a distanza), ma solo per un giorno a settimana, il sabato, senza accorciare gli orari della settimana.
"Non si può diminuire il tempo di scuola. Se però c'è un'emergenza nazionale - spiega Giannelli a Il Corriere della Sera - il governo e il Parlamento potrebbero imporre una soluzione temporanea a tutte le scuole".
Purtroppo per cambiare gli orari ci vuole un piano adeguato di trasporti pubblici. Ricordo ancora le difficoltà in tempi di pandemia" . sottolinea il presidente Anp - Va fatto un piano nazionale che vale per tutti. Non può essere che una singola scuola contribuisca a contenere la crisi energetica e un'altra no", conclude Giannelli.
"Lo chiariamo subito. Il Movimento 5 stelle non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia". Lo ha scritto su Facebook Giuseppe Conte. "Altro discorso è valutare con i dirigenti scolastici la possibilità di una redistribuzione dell'orario scolastico che, in un quadro integrato col sistema dei trasporti, possa generare economie di sistema", ha aggiunto il leader M5S.
Nettamente contrario il Codacons all'ipotesi di ricorrere alla Dad o alla riduzione dell'orario scolastico come misura contro il caro-energia: "Dopo la sospensione dell'illuminazione pubblica nelle città arriva la riduzione delle ore di insegnamento nelle scuole per contenere i costi energetici, una proposta che non risolve i problemi e finisce solo per crearne di nuovi alle famiglie - spiega il presidente Carlo Rienzi - L'emergenza bollette non si risolve certo tagliando i servizi agli utenti, ma combattendo le speculazioni sui mercati e fissando tetti massimi alle tariffe, come hanno già fatto altri paesi europei".
"Per tale motivo contrasteremo in ogni sede qualsiasi provvedimento che dovesse limitare o ridurre il diritto costituzionale all'istruzione come conseguenza del caro-energia" - conclude Rienzi.
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