Tu sei qui: Territorio e AmbienteRoberto Vecchioni parla ai giovani cavesi: «La cultura è un modo di essere, bisogna credere che tutto possa cambiare»
Inserito da (Redazione), sabato 6 gennaio 2018 17:09:41
di Francesco Romanelli
Quando un sindaco (Vincenzo Servalli) ed il conduttore della serata (il collega Antonio Di Giovanni) sono "clamorosamente" emozionati allora si può asserire senza fronzoli che la serata è riuscita davvero ed ha coinvolto veramente tutti. Roberto Vecchioni è stato l'uomo guida di una fantastica Notte Bianca che si è svolta ieri sera a Cava de' Tirreni.
Vincenzo Servalli nel salutare alle 17 in punto Roberto Vecchioni nella sala delle adunanze di Palazzo di Città stracolma in ogni ordine di posto (molta gente si è seduta anche negli scranni degli amministratori della città metelliana) ha inteso sottolineare che l'incontro con Vecchione era un suo "modus operandi" al quale tiene molto: il confronto tra più generazioni, poi si è seduto ed ha ascoltato senza perdere una sillaba di quello asserito dal cantore di "Luci a San Siro".
La conduzione di Antonio Di Giovanni, collega e amico, è stata originalissima. Nel presentare il poeta milanese ma di origini napoletane ha inteso tracciarne il profilo artistico non pedissequamente ma con una originalità che gli è consona: ha ripreso con intelligenza ed acume le frasi che hanno fatto conoscere a diverse generazioni la poesia di un "uomo senza tempo". E giù tantissimi applausi da una platea composta specialmente da ragazzi della città metelliana. E poi Roberto Vecchioni con il suo originale ed intenso "credo culturale" mai banale o ripetitivo.
"La cultura è un modo di essere","bisogna credere che tutto possa cambiare","l'uomo dal nulla ha cambiato tutto" "scopriamo la felicità che e' in ciascuno di noi" "dobbiamo essere padroni della nostra vita".
"Semplicemente incanto il grande Roberto Vecchioni - così ha postato Emiliana Senatore nella sua pagina facebook, una giovane insegnante della città metelliana - nel suo incontro con gli studenti cavesi con la forza persuasiva delle parole ha veicolato l'importanza della cultura...delle parole stesse...dei sogni e della felicità che è in ciascuno di noi solo se si è padroni della propria vita. Sicuramente questa serata sarà incorniciata per essere stata una gran bella pagina del libro dei sogni per chi era presente e per i tanti bellissimi giovani che si sono confrontati col poeta di <Sogna ragazzo sogna>".
E poi il suo concerto in piazza Duomo,affollatissimo ma questo non è una novità. Una folla multi generazionale che ha cantato insieme a lui i più grandi successi. E poi i suoi "passionali" e "penetranti" colloqui con il pubblico. Un concerto che Vecchioni ha voluto dedicare alle donne, presenti "in piazza","dietro ai palazzi", "delle città vicine" e di "quelle che abitano oltre il mare".Un invito anche ai genitori: "vogliate bene ai vostri figli", "fategli vivere le loro vita", "teneteli lontano però da droga ed alcool", in sintesi "amateli nel vero e proprio senso della parola".Circa due ore di spettacolo senza alcuna interruzione per un giovane poeta-cantautore di appena 75 anni che ancora si emoziona al cospetto del suo pubblico".
"Le lettere d'amore, le lettere d'amore, di un amore invisibile,le lettere d'amore ,che avevo cominciato magari senza accorgermi;le lettere d'amore che avevo immaginato, ma mi facevan ridere magari fossi in tempo per potertele scrivere..." una delle ultime canzoni cantate dal poeta- sognatore sono dense di una vis poetica che anche chi non ama questo genere letterario "impone" delle forti riflessioni. Grazie Roberto Vecchioni! Ci siamo rivisti dopo circa quarant'anni ma l'emozione è sempre uguale e lo sarà per sempre.
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