Tu sei qui: Territorio e AmbienteA San Mauro La Bruca solo fiori di speranza
Inserito da (Redazione), mercoledì 1 aprile 2020 11:42:32
di Francesco Romanelli
SAN MAURO LA BRUCA - In questo momento così tragico per l'Italia dove, purtroppo, i morti per coronavirus -19 si contano a migliaia "nascono" delle piccole, forse grandi storie che meritano di essere raccontate. Gli inviti a donare per fini umanitari che spesso sentiamo dalla tv o dalla radio o si leggono sui giornali hanno certamente un grande valore, sono importanti input che raggiungono un vastissimo pubblico ed sortiscono buoni risultati con qualche eccezione. Ma spesso la solidarietà "spicciola" fatta con il cuore non trova spazio nei mezzi di comunicazione. Piccole storie che se raccontante, alla fine, diventano grandi, sembrano favole. Il cuore nobile di poche persone si mobilita e sgorga, forse la solidarietà pura. Ognuno avverte l'esigenza di essere vicino a chi soffre in piena solitudine in un letto di ospedale specialmente in questi periodi così tristi. Le belle storie o favole vere nascono anche in un borgo cilentano a pochi chilometri da Palinuro nell'immediato entroterra: San Mauro la Bruca. Una piccola comunità formata per lo più da gente anziana dove si vive questo momento storico come altrove con tanta apprensione.
Qui la Pro Loco, presieduta da Gianfranco Castello, ha destinato un somma occorrente all'acquisto dei fiori da collocare in alcune aiuole del paese e della frazione San Nazario all'Ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania per l'acquisto di mascherine FFP2. Il bonifico è stato già effettuato e la somma è già a disposizione del nosocomio vallese. E', questa, senza dubbio una bella notizia come tante altre che evidenziano come nel Cilento e specificatamente, in questo caso, nel borgo sammaurese la solidarietà non è una parola astratta. Le aiuole del paese e della frazione che dovevano abbellire i due paesi, un maquillage, in vista della prossima estate possono aspettare! Questi spazi pubblici resteranno vuoti non sboccerà alcun fiore. La somma destinata servirà sicuramente per un fine certamente più nobile. Nelle aiuole idealmente sono stati seminati i semi della speranza che non faranno sbocciare non rose, gladioli o altre specie ma fiori solidali. In questo momento di grande di modificazione repentina dei nostri stili di vita, gli orpelli possono sicuramente aspettare. C'è ben altro da fare!
«Abbiamo fatto solo il nostro dovere - afferma Gianfranco Castello, presidente della Pro Loco - speriamo che questa goccia nel mare possa sortire qualche frutto, è un piccolo aiuto per il nostro ospedale di Vallo della Lucania dove lavorano bravissimi professionisti che quotidianamente sono vicino a chi soffre». Altra iniziativa meritevole di segnalazione è una raccolta di fondi lanciata sul web da Cilento Fuoristrada (un importante team cilentano che riunisce numerosi appassionati e che ha sede a San Mauro la Bruca)».
«È il momento di agire, restando a casa, si può sempre e comunque donare - spiega, preoccupato, in un post su facebook, il presidente Giuseppe Zammarelli - il lavoro del personale medico del San Luca di Vallo deve essere espletato in sicurezza, la loro sarà anche la nostra sicurezza. Il tempo scorre!"».
Nei giorni scorsi anche l'agente generale della UnipolSai, Domenico Scarabino ha donato al comune delle mascherine che sono state distribuite a tutta la popolazione da Sara Ricco ed Immacolata D'Urso, le due ragazze, su incarico dell'Amministrazione comunale, si occupano anche di recapitare a domicilio i farmaci a chi lo richiede. Le funzioni religiose di questa località, veranda naturale su Capo Palinuro, rigorosamente in diretta streaming curate da Aniello De Cocinis sono assicurate dal parroco don Marco Polito, rettore del Santuario Eucaristico (il 25 luglio 1969 ignoti ladri, penetravano nella Chiesa Parrocchiale e rubarono, oltre alle Reliquie dei Santi Patroni e a tanti oggetti Sacri, anche il Calice d'oro, che conteneva le Ostie consacrate, custodito nel Tabernacolo. Appena usciti dalla Chiesa i ladri gettarono le Sante Particole ed il coperchio del Calice che le conteneva, su un muricciolo davanti alla porta laterale che da allora si conservano incorrotte) e da don Aniello Panzariello, parroco di Novi Velia ed originario del borgo cilentano.
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