Tu sei qui: Storia e Storie"Ruggi", Polichetti a Longo: «Ci spieghi le sue intenzioni per gli ospedali di Cava, Salerno e Curteri»
Inserito da (ranews), martedì 1 maggio 2018 16:06:36
Un mese fa circa circolavano voci sulla possibile chiusura degli ospedali di Cava de' Tirreni e Mercato San Severino. A zittire tutti ci pensò il direttore dell'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona, Giuseppe Longo, che precisò che nei programmi strategici dell'azienda non erano previsti ridimensionamenti oppure chiusure degli ospedali.
Dopo un periodo di silenzio, ecco arrivare le dichiarazioni di Mario Polichetti, segretario generale della Fials Salerno. «Non si può festeggiare il primo maggio se quotidianamente facciamo i conti una sanità sempre più precaria per medici, infermieri e pazienti" - ha esordito - In questi mesi abbiamo sentito fare promesse di tutti i tipi. Certo è che gli esempi positivi non mancano, come il Centro Stroke appena inaugurato all'ospedale "Ruggi" di Salerno. Ma si tratta di una goccia nel mare e non basta».
Per Polichetti, infatti, serve altro per risanare questa situazione: «Dai parcheggi alle tecnologie obsolete, fino agli operatori sanitari a rischio per le aggressioni dei pazienti: questa non può essere la sanità d'eccellenza che la politica ci ha promesso. Non possiamo accettare che un medico non possa curare un proprio paziente al meglio, rischiando nella migliore delle ipotesi di finire sotto inchiesta quando le cose assumono le forme di una tragedia. Un ospedale dovrebbe curare e alleviare le condizioni dei malati, non essere l'anticamera della morte».
Infine, il segretario ha lanciato un appello a Longo, parlando anche dell'ospedale di Cava de' Tirreni: «Discuta [Longo] con i sindacati, ci spieghi concretamente e non con annunci spot cosa vuole fare per il "Ruggi" e gli ospedali "da Procida", "Santa Maria dell'Olmo" e "Fucito". Per molti siamo ancora quelli dell'azienda dei fannulloni. - continua - Quello scandalo resta una macchia indelebile, che però nemmeno il nuovo management ci aiuta a far diventare un lontano ricordo. In queste condizioni è davvero difficile festeggiare il primo maggio nella sanità salernitana».
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