Tu sei qui: Storia e StorieGravagnuolo: «Io nuovamente sindaco? Mio futuro in un convento, tra libri e silenzio»
Inserito da (Redazione), venerdì 21 aprile 2017 17:36:04
di Adriano Rescigno
«Il mio futuro, magari in un convento di Benedettini tra libri e silenzio». Ecco come vede i suoi giorni futuri l'ex sindaco Luigi Gravagnuolo dopo aver allontanato le voci sulla sua probabile nomina a sindaco tecnico nell'ipotetico scenario di una candidatura del primo cittadino Vincenzo Servalli alla Camera dei Deputati.
La probabilità di una nomina tecnica tra i critici della politica metelliana sì è generata dopo le recenti affermazioni da parte di Fulvio Bonavitacola, nella conferenza stampa sulle criticità legate all'abusivimo cavese, di essere venuto a Cava grazie proprio all'opera del professore Gravagnuolo. In merito all'episodio: «Sono stato semplicemente contattato da alcuni cittadini preoccupati delle loro sorti ed a conoscenza della mia amicizia per trovare una soluzione al problema - dice il professore - ed ho fatto semplicemente una telefonata, incaricando successivamente della vicenda il Sindaco non svolgendo più io un ruolo amministrativo. Tutto ciò per dare una ricucita ad uno strappo, inventato, ma che in tempi remoti mi inimicò tutte le persone coinvolte in questa triste vicenda. Ma non ho tenuto a comparire, infatti sono stato invitato a presenziare sia all'incontro privato tra il Sindaco ed il Vicepresidente della Regione, al tavolo della conferenza ed al pranzo che si è seguito, ma ho rifiutato tutti e tre gli inviti, anche per impegni familiari». In merito alla voce della nomina tecnica: «Una simpatica metafora. Io sono stato ʺgeneraleʺ in città. Può mai un ʺgeneraleʺ servire da ʺtenenteʺ chi magari è stato un suo ʺcolonnelloʺ? Non mi piace essere accostato, come figura funzionale, ad i progetti ed agli scenari di questa amministrazione».
In città si vociferava che questa scelta fosse stata dettata dallo stesso De Luca per avviare Servalli verso la Camera dei Deputati: «Con il Governatore De Luca ormai c'è solo una sana amicizia avulsa da contesti politici. Vincenzo De Luca - spiega il professore - su Cava de' Tirreni ha effettuato le sue scelte ed io le rispetto. La città è stanca di contrasti e questa amministrazione ho trovato nella pacatezza la forza che gli permette di andare avanti. Mantiene la calma. Ma altrettanto bene non si può dire circa l'operato infatti a mio parere pecca di autorevolezza nelle decisioni nella più concreta fattualità amministrativa».
«Si sta così bene in ʺpensioneʺ, solo uno psicopatico vorrebbe ritornare ad immergersi in così tanti problemi, quindi il futuro lo immagino in un convento di Benedettini tra libri e silenzio» chiosa l'ex primo cittadino.
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