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Storia e Storie

Cava5Stelle su Ospedale: «Ancora un’altra pagina vergognosa»

La vera salvezza dell’Ospedale sarebbe, per il sodalizio, l’autonomia della struttura cavese dall’Azienda Ospedaliera

Inserito da (ilvescovado), domenica 18 dicembre 2016 14:16:50

Torna a esprimersi sulla vicenda dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni l'associazione Cava5stelle - Libro Bianco, che - in una nota diffusa agli organi di stampa – chiede all’Amministrazione Servalli di non «definire un successo l’adozione dell’Atto Aziendale n.299 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona», perché il plesso metelliano, nonostante i 91 posti letto messi in evidenza dal vicesindaco, resta «un distaccamento». La vera salvezza dell’Ospedale sarebbe, per il sodalizio, l’autonomia della struttura cavese dall’Azienda Ospedaliera. Di seguito testo integrale a garanzia della completezza d'informazione.

Mezza verità è una menzogna intera (proverbio ebraico).

Finalmente! Finalmente conosciamo la verità. Il nostro amato vice sindaco, Nunzio Senatore, ci ha partecipato la sua gioia per la grande notizia. Sulla stampa locale abbiamo avuto modo di apprendere la confortante novità: «Il nostro ospedale è salvo: 91 posti al Santa Maria dell’Olmo». Al nostro vicesindaco e a tutti i componenti la attuale amministrazione vorremmo dire: VERGOGNA. Vergogna perché la verità è un assoluto; la mezza verità è una menzogna intera.

Definire un successo l’adozione dell’Atto Aziendale n.299 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona facendo credere che Cava de’ Tirreni avrà un Ospedale con 91 posti letto non è, invero, una bugia ma una mezza verità. Il plesso del Santa Maria dell’Olmo non è il "Nostro" ospedale ma è, e si è scelto di farlo rimanere, un distaccamento.

«Sono contento di aver restituito a Cava de’ Tirreni il suo ospedale», afferma il Sindaco Vincenzo Servalli. Ciò che il sindaco Servalli e il suo Assessore dimenticano di dire è che questi 91 posti letto non sono posti letto dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni ma sono stati assegnati all’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, nell’ambito di una sua organizzazione aziendale, li ha utilizzati nel plesso metelliano. E che li lascerà assegnati a Cava fino a che gli tornerà utile per raggiungere il numero di posti letto indispensabile perché possa essere "Azienda Ospedaliero-Universitaria".

Non ci stancheremo mai di dire che il "Nostro" Ospedale non sarà salvo finché non sarà reso autonomo nell’ambito di un suo ritorno nella A.S.L. Sono, ormai, più di tre anni che l’Associazione Libro Bianco ha proposto un progetto per una risoluzione definitiva dell’annosa vicenda (leggi qui), ma, ovviamente, è rimasta inascoltata. E con essa sono rimaste inascoltate tutte quelle Associazioni che, insieme alla nostra, hanno dato vita al progetto interassociativo "Cavasanità 2.0". Presentato alla città e al Sindaco.

Dobbiamo però dare atto al Sindaco Servalli che quanto accaduto è coerente con la sua scelta politica; in occasione della presentazione del Progetto "Cavasanità 2.0" , ebbe a dire che lui avrebbe difeso strenuamente il conferimento del plesso cavese all’Azienda Universitaria che è a suo dire l’unico modo per lasciare aperto quel portone di fronte alla chiesa della Madonna dell’Olmo.

Leggere che ci si sente in dovere di «...ringraziare il governatore Vincenzo De Luca ed il direttore generale Nicola Cantone che ci hanno sostenuto...» fa molto male. Si ha la netta sensazione che i nostri amministratori hanno ritenuto più opportuno rimanere proni rispetto a quel potere che, oggi, gli dà un contentino per cui ci si sente anche in dovere di ringraziare, che difendere gli interessi dei propri concittadini.

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