Tu sei qui: Storia e Storie"Cava storie" racconta: «Un antenato di Totò nella nostra Cava de’ Tirreni»
Inserito da (redazioneip), venerdì 16 febbraio 2018 12:52:23
Il gruppo Cava storie, che ha lo scopo di far conoscere a grandi e piccini le bellezze di Cava de' Tirreni e dintorni, specie quelle di cui poco si parla, ha voluto ricordare Totò in occasione del suo compleanno, il 15 febbraio.
Un particolare dettaglio lega il "principe della risata" a Cava de' Tirreni.
Nel corso del 1960, in seguito a ricerche genealogiche sulla famiglia de Curtis e sulla sua identità, Totò venne a conoscenza di un quadro di un suo antenato conservato nel comune di Cava de' Tirreni. Nel 1961 Antonio de Curtis chiese al suo amico Federico Pelliccione di intercedere per lui richiedendo ufficialmente il quadro al comune cavese. Federico Pelliccione propose, come tramite di Totò, una cifra importantissima.
Il primo cittadino, Eugenio Abbro, ne discusse in consiglio comunale ma la proposta venne rigettata all'unanimità. Possiamo immaginare la risposta: «L'antenato di Totò era ed è una gloria cavese!». Il quadro richiesto è quello di Camillo de Curtis Consigliere dei Regi collegi collaterali dapprima e presidente della Somma Real Camera poi all'epoca di don Pietro Giron, duca d'Ossuna, vicere di Napoli, e di Sicilia, sotto Filippo III di Spagna. Il ritratto, infatti, reca l'epigrafe: "Divo Camillus de Curtis Patricius Cavensis regiis collateralis consiliarius ed Summa Regia Camera Praeses Anno domini 1585".
A dare la notizia fu il giornale il Castello del Gennaio 1961 il quale scriverà: «Se Totò vorrà vedere il suo antenato, potrà recarsi ogni tanto a Cava; così anche i cavesi avranno il piacere di vedere lui di persona e non soltanto sullo schermo». Mascella volitiva, naso dritto e sguardo penetrante, sormontato da una fronte resa più spaziosa dall'incipiente calvizie: una somiglianza davvero importante.
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