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Tu sei qui: SezioniCronacaSecondo danneggiamento "per errore"
Scritto da (admin), mercoledì 4 aprile 2012 00:00:00
Ultimo aggiornamento mercoledì 4 aprile 2012 00:00:00
Dopo le citofoniche minacce di morte ed il danneggiamento dell’autovettura Citroen C3, di colore verde chiaro (targata CF 928CX), del 52enne Antonio Pisapia, impiegato presso l’A.S.L. di Nocera Inferiore, avute luogo poco prima dell’una di notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo, nel fine settimana appena passato (31 marzo-1° aprile), questa volta senza minacce, al nostro stimato concittadino è stato ripetuto lo stesso atto vandalico.
Alle 10.10 di domenica, altro che “pesce d’aprile”, il Pisapia, nello scendere da casa, sita al viale Degli Aceri, 4 di Cava de’Tirreni, incrociava chi scrive ed insieme, loro malgrado, constatavano che balordi, notte tempo, avevano di nuovo fracassato l’autovettura, frantumandole il parabrezza anteriore, appena sostituito, ed ammaccandole il cofano ed il tettuccio. L’espressione sul viso del Pisapia era palese: sdegno e rabbia!
La prima telefonata l’ha fatta alla consorte, la signora Maria Carmela Russo, stimata operatrice dell’Ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’Tirreni, la quale ha raggiunto il marito insieme al figlio Angelo; anch’egli la settimana scorsa vittima di minacce. Ad Antonio Pisapia, come sette giorni or sono, non è rimasto che telefonare ai Carabinieri della Tenenza di via Pasquale Atenolfi, diretti dal Tenente Vincenzo Tatarella, i quali, stante il ripetersi dell’evento delittuoso, previa informativa alla Magistratura, hanno di sicuro attivato le indagini richieste dal caso.
L’errore di persona si è ripetuto un’altra volta! Antonio Pisapia, la sua consorte ed i suoi figli non hanno debiti con alcuno e sono in pace con tutti! Sul parabrezza e sul cofano anteriore della macchina giacevano due grosse lastre di pietra grigia, servite per nuovamente danneggiarla. È angosciante dover assistere al deterioramento della propria macchina, regolarmente parcheggiata sotto casa, senza poter sapere il perché! Antonio Pisapia non conosce spiegazioni, salvo che al civico 2 dello stesso viale Degli Aceri, sino a mesi or sono, vi era una fabbrica tessile della Pisapia S.r.l.. La corrispondenza della società viene ancor’oggi erroneamente recapitata nella sua cassetta postale di Antonio Pisapia, il quale la restituisce regolarmente al postino.
Dobbiamo dedurre, con amarezza, che avere lo stesso cognome di un’altra persona, oggi è motivo di pericolo! Nessuno ha visto od udito nulla! Ribadiamo che occorre una maggiore vigilanza del territorio da parte delle cinque Forze di Polizia cittadine e se ciò non fosse possibile, bisogna necessariamente attivare una capillare video-sorveglianza della “città dei portici”.
Livio Trapanese
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