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Tu sei qui: SezioniCronacaColpo in banca, identificato il complice di Capparella
Scritto da (admin), martedì 1 marzo 2005 00:00:00
Ultimo aggiornamento martedì 1 marzo 2005 00:00:00
È un salernitano poco più che 30enne, con diversi precedenti alle spalle. Anche lui, come il suo complice, Mariano Capparella, farebbe parte della criminalità organizzata operante nel capoluogo. È questo l'identikit del secondo uomo, il "palo" che ha aiutato Capparella - arrestato venerdì dagli uomini del Commissariato di Polizia, diretti dal vice-questore Sebastiano Coppola - nel colpo del 10 gennaio scorso alla filiale della "Banca Arditi Galati" in via Mazzini, nei pressi del casello autostradale. Un colpo che fruttò un bottino di 3.630 euro. Nei due mesi di indagini, gli agenti cavesi avrebbero dapprima ricostruito il volto del suo complice, per poi identificarlo anche grazie alla sua fedina penale ricca di precedenti specifici. I primi indizi sul conto di Capparella sarebbero saltati fuori nel corso del primo sopralluogo. Gli uomini del Commissariato avrebbero raccolto un primo identikit dalle parole dei testimoni, che avevano visto appostata davanti alla filiale una Fiat Uno blu, la stessa usata per la fuga. Al volante, pronto a mettere in moto, c'era proprio l'uomo al quale oggi gli agenti stanno dando la caccia. Ma non basta. Il riconoscimento di Mariano Capparella, come l'uomo che aveva indossato la calza per poi minacciare con un taglierino gli impiegati agli sportelli, ha aperto nuovi scenari agli investigatori. I riscontri e gli accertamenti eseguiti dalla Polizia hanno contribuito a chiarire il quadro. Secondo gli inquirenti, Capparella, legato da rapporti di parentela con pregiudicati salernitani, farebbe parte di un'organizzazione dedita ad attività criminali. Ad agire, dunque, non sarebbe da solo. Anche il suo complice, "affiliato" della stessa organizzazione, avrebbe partecipato insieme a lui ad altri colpi ed attività criminali. «Lo abbiamo già identificato. Siamo più che sicuri di riuscire ad acciuffarlo», dichiarano dal Commissariato. Le prossime ore potrebbero essere decisive. Gli agenti, infatti, aspettano un suo passo falso per entrare in azione. Intanto, gli investigatori stanno allargando le loro indagini anche ad altri colpi, registratisi nello stesso periodo (metà gennaio-inizio febbraio) in città. Tra questi, ci sarebbe il colpo al tabaccaio di via Filangieri. Secondo la testimonianza riportata dal proprietario, erano le 21.30 quando un uomo armato di pistola fece irruzione nel suo magazzino, chiedendo l'intero incasso della serata, più alcune schede telefoniche ed altri valori bollati. Ad attenderlo in strada c'era una Fiat Uno, con a bordo un complice pronto a fuggire. Qualche ora prima, la stessa coppia di rapinatori aveva messo a segno un altro colpo a Nocera Superiore.
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