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Tu sei qui: SezioniCronacaCarambola sulla Statale 18, feriti e traffico ko
Scritto da (admin), lunedì 21 febbraio 2005 00:00:00
Ultimo aggiornamento lunedì 21 febbraio 2005 00:00:00
La pioggia caduta ininterrottamente per tutta la nottata tra sabato e domenica, rendendo viscido l'asfalto delle strade di Cava, è stata la causa di un doppio incidente sulla Statale 18. Coinvolte 6 automobili, di cui 3 in sosta nei pressi del bar Nazionale, a pochi metri dai disco bar del Borgo. Due ragazzi, Eusebio Lambiase, 25 anni, e Giuseppe Milite, 27 anni, sono ricoverati al "Santa Maria dell'Olmo". Il più giovane ha avuto la peggio, riportando un grave trauma cranico, con perdita di conoscenza. Gli altri se la sono cavata con qualche frattura. Secondo una prima ricostruzione, alle 2.30 Lambiase era a bordo di un'Opel Corsa e stava percorrendo la Statale 18, quando l'asfalto bagnato ha causato lo sbandamento della sua vettura, che è andata a tamponare due auto, arrestandosi sul lato destro della carreggiata e schiantandosi contro una Punto ed una Peugeot ferme in sosta. Soccorsi da un'ambulanza del 118 (Saut di via Guerritore), i due giovani sono stati trasportati in ospedale. Intanto, complici la pioggia ed il flusso di auto dirette nei locali notturni, scoppiava il caos sulla Statale 18, rimasta bloccata per più di due ore. I volontari dei Rangers della sezione cavese, diretti dal responsabile Mario D'Ursi, sono stati impegnati fino alle 6 di mattina per riportare la situazione alla normalità. Le Forze dell'Ordine, ed in particolare le pattuglie della Polizia, erano impegnate nei controlli predisposti nelle zone limitrofe al "Simonetta Lamberti", secondo il piano di prevenzione. I Rangers hanno lavorato insieme ai militari del Nucleo radiomobile dei Carabinieri di Nocera per eseguire i primi rilievi e far ripristinare la circolazione. Nel frattempo, momenti di tensione e panico si sono vissuti al Pronto Soccorso dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo", dove i familiari dei ragazzi coinvolti nell'incidente sono venuti alle mani. La lite sarebbe scoppiata al momento della ricostruzione della dinamica dello scontro, quando le versioni riportate dai ragazzi sono risultate inevitabilmente controverse. L'intervento delle guardie giurate e dei Rangers ha evitato che la situazione degenerasse. Ma la notte tra sabato e domenica è stata anche la notte della "vigilia". La partita tra Cavese e Taranto, gara ad alto rischio incidenti, ha impegnato gli agenti del Commissariato di Polizia, diretto dal vice-questore Sebastiano Coppola, in un minuzioso piano di controlli. Le aree intorno allo stadio sono state pattugliate per evitare l'incursione notturna di tifosi. Si è evitato, così, che malintenzionati potessero introdursi nel "Lamberti" per nascondere oggetti pericolosi e superare le perquisizioni del pre-gara. Il lavoro è continuato per tutta la mattinata, dando i risultati sperati. «Ringrazio pubblicamente - dice il vice-questore Coppola - tutti coloro, a partire dai miei uomini, che hanno collaborato affinché la gara con il Taranto, delicata dal punto di vista dell'ordine pubblico, fosse disputata senza problemi. Questo vuol dire che a Cava, un po' per il nostro lavoro, un po' per il comportamento dei tifosi e dei dirigenti, si può fare calcio tranquillamente, senza dover correre necessariamente dei rischi». Azzeccata anche la decisione di fermare i tifosi ospiti prima del loro arrivo in città, allo svincolo di Fratte, dove gli ultras tarantini sono stati perquisiti. Secondo gli agenti, gli ultras del Taranto erano diretti a Cava con coltelli, bombe-carta e bottiglie.
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